Voto: 6
E dopo un pò di tempo che non succedeva, mi ritrovo al cospetto di una one man band italiana underground promonitrice di un Funeral Doom, altrimenti detto Depressive Black Metal, vale a dire i Tales Of Sorrows. Dietro al moniker troviamo il polistrumentista vicentino Kent, che, stando alle notizie messe a disposizione, con questo ‘Blood Stained Circle‘ è al primo cd (Ep nello specifico) dato alle stampe, autoprodotto e registrato in maniera casalinga. Ma vediamo cosa racchiude……
Apre il lavoro ‘Chapter 1 – Overture to the Ghosts‘, un intro che grazie a sinth ben utilizzati, basso ottimamente impostato ed una chitarra con adeguati e semplici effetti riesce a creare una situazione sonora molto sinistra dai risvolti molto malinconici. Segue ‘Chapter 1 – The Chosen One‘, dove è palese la registrazione casalinga di cui ho fatto cenno in apertura, ma regalando comunque una sua lenta e pesante morbosità. Le chitarre creano tappeti musicali fortemente glaciali, e la sensazione che subito si ha, è quella di ritrovarsi isolati in qualche landa nordica in balia del gelo. Uno stacco lugubre dove a farla da padrone è il pianoforte ed i sinth lasciano spazio a melodie distorte con un velo triste e depressivo come non ne sentivo da un pò. La composizione è costruita intorno a pochi riffs in modo semplice ma d’effetto. La produzione, come già indicato è scarna e grezza, ma dona ruvidezza al tutto e lascia addosso all’ascoltatore cascate di ghiaccio. Piacevoli i cambi di situazioni, che vanno da rallentamenti claustrofobici a momenti un pò più aggressivi, dove emergono le chitarre, in modo da non rendere nulla noioso. Attenzione però, avrete già capito che l’Ep è suggerito solo a chi predilige certe sonorità, di fatto il Funeral Doom è un genere prettamente di nicchia. Continua il lavoro funereo ‘Chapter 2 -Dethroned Emperor‘, dove un pianoforte introduce all’attacco delle chitarre e della drum machine.
Momenti con una velata e grigia epicità. Il pezzo sarebbe una colonna sonora degna dei migliori film horror per moltissimi aspetti, con l’immancabile freddezza compositiva che tanto piace al musicista. Subito dopo momenti scanditi dal basso dove la chitarra si mette in mostra utilizzando una semplice melodia che ha un certo flavour oscuramente sarcastico (spero di essere chiaro). Durante l’ascolto ci si ritrova in cambi musicali che rendono un pò più vario il pezzo (per quanto vario possa essere un lavoro del genere), a differenza di altri lavori simili che finiscono per come cominciano. Una mossa molto intelligente di Kent, che per quel che mi riguarda ha un buon gusto compositivo e riesce ad esplicare le sue idee in modo abbastanza professionale, se non fosse per la produzione (come detto prima), che seppur si adegua alla situazione proposta, sarebbe più piacevole se leggermente più curata.
Arriviamo all’ultimo pezzo, prima dell’outro, intitolato ‘Chapter 3 – Ancient Ritual‘, che segue la rotta presa con le composizioni precedenti, con la differenza di un certo sound alienato. Il titolo indica bene le sensazioni regalate dalla song, dove si ha un aria mistica, seppur mantenendosi in momenti oscuri e claustrofobici. I colpi scanditi dal pianoforte, creano una base tempistica dove la scarna melodia creata viene ripresa dalle distortissime chitarre ed una drum machine degna di un funerale. Parola d’ordine dei Tales Of Sorrows, lentezza, negatività e morbosità ossessiva! Conclude, come inteso, l’outro ‘Chapter 3 – A New Era‘. Un saluto all’ascoltatore, se vogliamo, dove la malinconia sprigionata riuscira ad invadere la mente e lasciarvi spossati. Non pensate che abbia sbagliato non parlando delle parti vocali, poichè l’Ep è interamente strumentale, ma in questo contesto non servono testi per esprimersi. Anche se, in tutta sincerità, in alcuni momenti qualche scream disperato l’avrei introdotto.
Come già detto, il lavoro è da suggerire esclusivamente a chi piace il genere, che, anche se credo rimarrà soddisfatto dalla scoperta di questa realtà oscura italiana, non dovrà attendersi innovazioni o situazioni mai sentite prima. Dal mio canto, mi ritengo soddisfatto dell’ascolto, essendo un genere tra quelli che gradisco, e spero di risentire presto il musicista con qualche sbavatura corretta nella produzione. Che l’oscurità ed il disagio siano con voi!
Francesco Chiodo Metallico
TrackList
1. Chapter 1 – Overture to the Ghosts (Intro)
2. Chapter 1 – The Chosen One
3. Chapter 2 – Dethroned Emperor
4. Chapter 3 – Ancient Ritual
5. Chapter 3 – A New Era (Outro)
- Anno: 2011
- Etichetta: Autoprodotto
- Genere: Depressive Black Metal/Funeral Doom