Voto: 5
Silence Oath, è la one man band project di Filippo T. da Verona chitarrista e cantante della power metal band Soul Guardian, progetto musicale che attesta questo “Beneath a Bleeding Sky” del 2010 su una sorta di black sinfonico, dove la modernizzazione la fà da padrone tra sinth e drum
machine. Dopo lo strumentale intro “The Rite“, “Univited Presence” delinea le tinte del sound, la matrice d’influenza maggiore sono i Dimmu borgir, forse anche troppo, visto che il pezzo pur essendo ben suonato non dice nulla di nuovo. “I Am the Legion” e “Forgotten Graves“, fanno intravedere la versatilità del singer nel passare dal growl allo screaming davvero ottimo, ma fanno la loro comparsa anche le maledette armoniose voci in pulito che tanto vanno di moda ma rovinano tutta l’essenza dei pezzi, inoltre l’uso prevalente del sinth snatura l’ottimo lavoro dei riff e va ad incidere negativamente sul groove dei pezzi stessi.
“Queen of the Dark Secrets“, “The Circle” ed “A Cursed Man” proseguono sulle stessa linea dei pezzi prima, e come detto in precedenza, le influenze elettroniche coesistono poco, anzi tendono a diventare cacofoniche e pur essendo ben strutturati ed onestamente suonati, in nessun caso la violenza propria del black metal fà mai suoi i questi pezzi.
La title track e “Beyond the Shadows of the Winter” chiudono questo lavoro lasciando molti dubbi sulla tenuta stilistica e la coesistenza elettronica, ma anche buone conferme, come la facilità di Filippo nell’interpretare diversi stili vocali e l’ottimo lavoro di riff ed assoli ad impreziosire i pezzi.
Dunque, da un punto di vista tecnico questo lavoro è sufficientemente suonato ed onestamente eseguito, ma purtroppo non dice nulla di nuovo in un sound già fin troppo inflazionato. Un insieme di sinth, drum machine e variazioni vocali così massiccie sono sicuramente poco valorizzate da una registrazione molto casalinga, ma molto più onestamente è difficile credere che un tale calderone di idee possa in qualche modo coesistere, delineare un soud più diretto potrebbe essere utile nel concentrarsi ad esprimere poche idee bene, piuttosto che tante messe insieme alla rinfusa.
Nei prossimi lavori, forse, con un sound più delineato e con le idee più chiare, questo progetto potrebbe entrare a far parte della schiera di one man band project che sembra avere finalmente trovato un proprio spazio in Italia.
Furia Hellcommander
TrackList
1.The Rite (Intro)
2.Uninvited Presence
3.I Am The Legion
4.Forgotten Graves
5.Queen Of The Dark Secrets
6.The Circle
7.A Cursed Omen
8.Beneath A Bleeding Sky
9.Beyond The Shadows Of The Winter
- Anno: 2010
- Etichetta: Autoprodotto
- Genere: Symphonic Black Metal
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