Eccoci di nuovo a intervistare LGD chitarrista e fondatore degli Anguish Force, la band bolzanina che ha appena rinnovato la line-up e si appresta all’uscita di due nuovi album.
1. La storia degli Anguish Force nasce nei lontani anni 90, e spesso è stata costellata di cambi di line up, non ultimo quello di pochi giorni fa, a cosa è dovuto questo continuo cambio di elementi?
LGD: Se uno di noi andasse a guardare la storia delle band Heavy Metal piu’longeve e che piu’ hanno concretizzato in questa zona, noterebbe subito che ciò che le accomuna tutte è proprio il continuo cambio di elementi. Dunque, questa non è una caratteristica che riguarda solo gli ANGUISH FORCE. E, amico mio, ti dirò molto di piu’, se tu chiedessi alle altre 2-3 a cui faccio riferimento le motivazioni, ti risponderebbero quello che ti rispondo ora io: Bolzano è una città piccola ma piena di presunzione. Basta che metti un perfetto sconosciuto su un palco per un paio di date e questo già si monta la testa, dimenticandosi che se è salito su quello stage, forse, i meriti non sono tutti suoi, ma del fatto che non c’era nessun altro disponibile. Noi comunque abbiamo la coscienza a posto, abbiamo sempre trattato tutti nel miglior modo possibile, spesso anche sopportando piagnistei e colpi bassi a oltranza… Comunque, anzichè soffermarmi a parlare di cose inutili come ciò che poteva essere fino a poco fa, preferisco di gran lunga parlare del nuovo corso della band, che tutti ci auguriamo essere felice e duraturo. Come ben sai, abbiamo trovato un batterista e un chitarrista nuovi, Lukas e Richard Hupka, due ragazzi prima di tutto autentici e realmente motivati, così motivati da farmi vedere il gruppo come lo avevo sognato già alla fine degli 80s, quando ancora facevo tutto da solo. La cosa davvero pazzesca di questo avvicendamento è che il loro arrivo è stato tanto improvviso quanto provvidenziale. Inoltre, non eravamo piu’abituati a gente che desse così tante energie dentro la band, collaborando non solo alle fasi prettamente musicali, ma anche a quelle organizzative, come se fossero nella band da almeno 10 anni. Chi lo sa se stavolta è davvero la volta buona, questo sarà il futuro a dircelo, intanto ci stiamo divertendo come forsennati.
2. A breve sarete sul palco del Telfen On Fire, duro banco di prova per la nuova formazione, vi sentite pronti?
LGD: Dal punto di vista musicale ci sentiamo pronti, abbiamo già suonato alla “No posers Night” di Vercelli con questa line-up ed è stato molto divertente. La band ora è molto piu’ scenica dal punto di vista visivo e il pubblico sembra averlo notato e gradito. Le cose che ci potrebbero eventualmente preoccupare sono altre. Vedi, non abbiamo finora organizzato altri eventi di questa portata, se si escludono le edizioni dell'”Atzwang Metal Fest” e ci teniamo molto che tutto vada bene. Abbiamo una responsabilità verso le bands che saliranno sul palco del Telfen e desideriamo che tutti si divertano, dai gruppi che suoneranno al pubblico.
3. Sò che siete al lavoro anche per un nuovo album, potete anticipare qualcosa?
LGD: Gli album che usciranno saranno 2, per un totale di 26 pezzi. Uno si chiamerà “RRR 1998-2002” ed è la seconda parte del precedente progetto “RRR 1988-1997” in cui furono riesumate, riarrangiate e riregistrate vecchie tracce ormai quasi introvabili del gruppo. Qui il procedimento è lo stesso, cambia solo lo spazio temporale, i musicisti che lo hanno suonato e naturalmente le canzoni. Naturalmente anche qui ci saranno delle cover come bonus, una dei Grim Reaper, una degli Scorpions e una dei Kreator. L’altro album, invece, sarà il nuovo disco “regolare” degli ANGUISH FORCE, un concept omonimo su Atzwang e su alcune sue leggende e fatti di cronaca nera. Un disco con dei marcati connotati horror che però non tradirà i fan della band con la sua miscela di Hard’n’Heavy, Speed e Thrash. Abbiamo ottime aspettative per questo CD, speriamo che i dati di vendita ci diano ragione. Ormai siamo agli ultimissimi ritocchi e speriamo che possano entrambi uscire nella prima metà del 2012.
4. I nuovi album usciranno ancora per la MGP Label e come vi trovate con loro?
LGD: Abbiamo parlato con l’etichetta e, salvo complicazioni dell’ultim’ora, non ci dovrebbero essere problemi per continuare una collaborazione che ormai dura da diversi anni. Per quanto riguarda il nostro rapporto con la MGP, devo dire che Giuliano ha il grande merito di supportare l’Heavy Metal nonostante tutte le difficoltà che ci sono in questo settore e questo a noi ci basta, perchè mette la passione per questa musica al primo posto. Non tutti lo farebbero e non so quante persone comprendano fino in fondo il dispendio di energie che una cosa del genere possa richiedere. Spero che in futuro ci dia sempre piu’ supporto e noi faremo di tutto per non farlo pentire.
5. Il metal italiano spesso è scosso da brutte vicende di organizzatori che danno pacchi, locali che chiamano solo cover/tribute band, come riuscite a districarvi in questa giungla?
LGD: Noi abbiamo capito che se vuoi una cosa e questa non c’è devi creartela. Per questo motivo cerchiamo di organizzare eventi che possano fare del bene alla salute di tutto il movimento Heavy italico e non solo alla nostra band. Gli ostacoli che incontriamo sono frequenti, come date da spostare contro la nostra volontà (a discapito spesso della nostra stessa reputazione) e istituzioni che non sempre vedono di buon occhio un evento Metal. Senza parlare dei soliti tira-pacchi a cui facevi riferimento. E’ così e nessuno ti costringe a farlo se non vuoi. Come dici giustamente te, è una giungla fatta di trappole, ma se non ti sbatti per ottenere qualcosa, difficilmente ci sarà qualcuno che verrà a bussare alla tua porta per aiutarti.
6. Un messaggio ai nostri lettori per il nuovo anno?
LGD: Certo! Intanto Ti ringrazio per averci concesso questo spazio sul Tuo bellissimo portale e poi invito tutti a venire al “Telfen on Fire” il 7 Gennaio 2012. Se davvero questo è l’anno della fine del mondo in cui tutto si frantumerà, cominciamo già noi a spaccare con una bella dose di Metallo incandescente! Metal forever!!! LGD
Intervista a cura di: Klaus Petrovic