Voto: 8

Beyond The Fragile Horizon”: ecco l’ennesima prova, per chi ne avesse ancora bisogno, del fatto che in questo Paese esiste un sottobosco di band con gli attributi, degne di dar punti a molte realtà estere, osannate invece dall’irrimediabilmente esterofilo pubblico italiano. E, lasciando perdere la vena polemica, fa piacere constatare una volta di più che noi piemontesi (da sempre, non da oggi) ce la caviamo mica male!

Dal Piemonte arrivano infatti i The Ritual, che, nati nel 2002 come cover band, approdano oggi a questo primo full lenght dopo due demo e diversi cambi di line up. Loro si autodefiniscono metalcore, etichetta che in realtà trovo troppo stretta per un gruppo dalla spiccata personalità e dalle svariate influenze come il combo piemontese. “Beyond The Fragile Horizon” (splendido titolo tra l’altro) è infatti una sapiente e originale miscela di thrash, power e qualche spruzzata di prog: alla faccia di chi pensa che questi generi abbiano già dato tutto, i nostri hanno sfornato un lavoro che è una vera macchina da guerra, solido come pochi, senza cali di tensione e soprattutto espressione di stile e carattere inconfondibili. Indubbio merito di tutti i componenti del gruppo, che han dato buona prova di sé, amalgamando i differenti background in un sound unico, arricchito inoltre dal valore aggiunto della chitarra di Marco Pastorino (Secret SphereBejelit). Una nota di merito particolare però va a mio parere al singer Marco Obice: una voce potente, nitida e pulita, ma allo stesso tempo versatile a tal punto da diventare ruvida, grezza e aggressiva là dove serve.

Per entrare nel dettaglio, l’intro strumentale che dà il titolo al cd è ammaliante quanto basta e soprattutto funziona benissimo come preludio della bella “Show Me What You Can Do”: brano questo dalle evidenti inclinazioni power, che gioca però sul filo dell’alternanza di momenti melodici contrapposti ad episodi dalla violenza tipicamente thrash, sullo stile di band come i Bullet For My Valentine, ma con risultati di impatto a mio parere anche maggiori. “Jason On The River” resta su un piano spiccatamente melodico, il giusto contrappeso al brano che segue. “Hysteria & Madness” è infatti secondo me la sintesi migliore della personalità del gruppo, un pezzo devastante in cui i vari background musicali trovano una perfetta sintonia: thrash, power, prog, in quasi cinque minuti di follia che non lasciano tregua. “Shoot Me” è un altro brani tiratissimo, meno male che arriva “Without” a rallentare appena appena il ritmo, quanto basta per tirare il fiato, perchè la grinta di questi ragazzi è indiscutibile e pervade l’intero lavoro. Con “Together” si ripete ancora con successo lo schema del primo brano, mentre “The Slave” e “The Liar” restano su territori decisamente thrash (la seconda in particolare mi ha ha riportato alla mente eco degli ultimi Heathen), pur non disdegnando attimi melodici di tutto rispetto. “Nothing Is The Same (Sacrifice)” è il brano che tutto sommato passa più inosservato, un po’ perchè fanalino di coda, ma sicuramente anche perchè non aggiunge nulla di nuovo a quanto sentito fin qui.

In conclusione, a parte una certa ripetitività di schemi e idee (che però possono esser letti anche come “marchio di fabbrica”), “Beyond The Fragile Horizon” è largamente promosso a pieni voti, preludio di ciò che sarà se i The Ritual sapranno mantenere questa rotta. Un gruppo da seguire, senza ombra di dubbio!

 

Luy C.

 

TrackList

1. Beyond The Fragile Horizon

2. Show Me What You Can Do

3. Jason On The River

4. Hysteria & Madness

5. Shoot Me

6. Without

7. The Slave

8. The Liar

9. The Slave

10. Nothing Is The Same (Sacrifice)

 

  • Anno: 2011
  • Etichetta: BakerTeam Records
  • Genere: Metalcore

 

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