Voto: 9

Quando si dice “un titolo che è tutto un programma”, e anche la copertina non è da meno, con quel suo ammiccare ai Saxon degli anni Ottanta! I T.I.R. nascono a Roma proprio all’inizio di quel decennio e nel 1985 partecipano – con “Amsterdam” – a Metallo Italia, storica antologia hard & heavy nazionale di cui conservo ancora gelosamente la mia copia in vinile. Bei tempi andati… I nostri si sciolgono nel 1986, per riformarsi tra anni dopo; dopo diversi cambi di formazione, il più significativo dei quali è l’arrivo dell’ottimo cantante Giuseppe “Ciape” Cialone, ex Rosae Crucis, ecco che la band capitolina arriva a incidere il suo primo album, intitolato semplicemente Heavy Metal e appena dato alle stampe (anche in formato LP). 11 tracce di puro, sano e vibrante metallone classico, old school, per dirla con un termine anglosassone, con testi cantati in italiano, a dispetto dei titoli quasi tutti in lingua inglese.

Si parte in quarta con l’anthemica “Satan’s Ride“, turbolenta miscela tra NWOBHM e OWOIHM (Old Wave of Italian Heavy Metal), con un Cialone sopra le righe ed emulo del miglior Morby dei primi Sabotage. La sezione ritmica Dino Gubinelli-Piero Arioni picchia duro e il vecchio leone della sei corde, Sergio Bonelli, macina riff su riff e assolo su assolo insieme al partner in crime Danilo Antonini. Seguono una “Dark Rebel” dinamica ma più cadenzata, con un gusto epicheggiante e una progressione di chiaro stampo Judas Priest, il graffiante metal ‘n’ roll “Heavy Metal TIR“, con il puntuale stacco melodico, la galoppante “Vai” (grandi le chitarre soliste), mentre “Il volo delle aquile” è Italian hard rock di classe, cantato da un Cialone passionale e ispirato, cui rispondono da par loro le twin guitars, veramente intense.

Da notare che la scelta di cantare in lingua madre si rivela vincente, assolutamente non pacchiana come capitato in altre occasioni e con altre band, e non fa perdere un’oncia di potenza al suono del gruppo, anzi lo esalta ulteriormente. Lo strumentale “Fire Sword” fa da spartiacque del disco, poi si riprende a marciare con “Nell’anima“, rivisitazione in italiano della sopra citata “Amsterdam“, HM potente e insieme orecchiabile ed emozionante nel suo crescendo. “Shout” è un’altra mazzata a livello ritmico e incendierà sicuramente i palchi in occasione dei prossimi concerti, così come “Roma“, dal testo epico che ricorda gli Astaroth. In ultimo, non posso non citare “Hidra“, brano così contagiosamente da headbangin’, che sarà anche una pratica old school ma non passa e non passerà mai di moda per tutti coloro che amano una musica genuina e viscerale chiamata Heavy Metal, al cui sacro fuoco che brucia nelle vene e nel cuore dei suoi adepti è totalmente dedicato questo grande album dei T.I.R. Hanno debuttato con trent’anni di ritardo, ma ne è valsa la pena di attendere il lungo e travagliato “parto”. Benvenuti/Bentornati ragazzi e 100 di questi dischi!

 

Costantino Andruzzi

 

TrackList

01. Satan’s Ride
02. Dark Rebel
03. Heavy Metal TIR
04. Vai
05. Il volo delle aquile
06. Fire Sword
07. Nell’anima
08. Shout
09. Metal in My Life
10. Hidra
11. Roma

 

  • Anno: 2011
  • Etichetta: Jolly Roger Records/Masterpiece Distribution
  • Genere: Heavy Metal

 

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