Voto: 8

Chiedo venia, perché questo disco è uscito quasi un anno fa e non l’abbiamo recensito prima… Ma d’altronde è stato promosso in modo più capillare solo negli ultimi mesi, quindi siamo – almeno parzialmente – scusati. I trevigiani OJM non hanno bisogno di grandi presentazioni, essendo una delle migliori realtà italiane in ambito hard rock psichedelico con tinte stoner e garage da quasi tre lustri, ormai. Volcano è il loro quarto studio album sulla lunga distanza (non lunghissima, a dire la verità, visto che dura poco più di mezz’ora), che beneficia dell’ottima produzione del guru Dave Catching, noto per aver lavorato con Queens of the Stone Age, Masters of Reality e ideatore della mitica serie delle Desert Sessions.

Nelle 10 canzoni del CD c’è più hard/fuzz rock che stoner, come dimostrano le iniziali “Welcome” e “Venus“, dove chitarrone acide e ritmi travolgenti la fanno da padroni, citando ampiamente gruppi come The Stooges, Blue Cheer e MC5. La voce di David Martin è spesso travisata da effetti ad hoc, mentre Stephen Pasky, con il suo organo, conferisce un’aura piacevolmente sixties alla cifra stilistica dei nostri. Ottimo il crescendo ritmico di “Rainbow“, in bilico tra hard e space rock, con un finale davvero brillante.

L’onirica “Oceans Hearts“, nella prima metà, è semiacustica e personalmente mi ha ricordato i migliori Jane’s Addiction, con un organo blueseggiante e vocals vibranti; la seconda parte rievoca invece i Doors, in un contesto hard rock acido e psichedelico, dove chitarra e organo duettano da par loro.

Con la breve “Wolf” si torna sui binari di un hard rock alla Blue Cheer, quindi molto muscolare e “sonico”, non disdegnando tinte quasi pop nei refrain. Decisamente ruvida, “Cocksucker” è costruita su un riff principale tanto classico quanto accattivante, e l’amalgama di chitarre, organo e vocals sembra ispirarsi alle sonorità che hanno reso famosi i Monster Magnet.

Vale ancora la pena di soffermarsi sulla poderosa e (proto)punkeggiante “Disorder” (grande assolo wah-wah di Andrew Pozzy), nonché sulla conclusiva “2012“, dai connotati psych/blues “desertici”, in un alternarsi di pacatezza lisergica e urgenza elettrica. Niente di nuovo sotto il sole, come si suol dire, ma la musica degli OJM è comunque capace di regalare emozioni e di tenere sulla corda l’ascoltatore con un’energia rock and roll a tutto tondo e nelle sue molteplici sfaccettature.

Sta per iniziare la seconda parte del loro tour, che prevede più date all’estero che in Italia, ma se passano dalle vostre parti, vi consiglio di non perderli!

 

Costantino Andruzzi

 

TrackList

01. Welcome

02. Venus

03. Rainbow

04. Oceans Hearts

05. Wolf

06. I’ll Be Long

07. Cocksucker

08. Disorder

09. Escort

10. 2012

 

  • Anno: 2010
  • Etichetta: Go Down Records
  • Genere: Hard Rock Psychedelico

Links:

Bandcamp

Autore