Voto: 7
The Wisdoom è un progetto dalla matrice doom, a tratti stoner, che confonde e intinge la propria essenza in acque oscure, in cui una decisa tentazione verso la ricerca del rumore in musica e dell’esperienza lisergica, emerge prepotentemente.
La band, proveniente dalla scena romana, ha rilasciato, in giugno 2011, questo primo Ep, registrato presso lo Snakes Studio di Roma, con la volontà e la speranza d’intraprendere una costante e cospicua attività live, nel tentativo di diffondere e far conoscere il proprio linguaggio sonoro. L’opera consta di tre lunghi elaborati sonori, per un totale di circa quaranta minuti di musica. Il primo episodio, omonimo al moniker della band, è una lunga composizione strumentale in cui, l’atmosferica e a tratti inquietante, introduzione per chitarra e organo, lascia, successivamente, spazio, a dilatate divagazioni chitarristiche, pesanti e grevi, in sostanza, di chiara sabbathiana memoria; ma è nella parte centrale, in specie, nello scorrere del quarto minuto, che il componimento si articola in un susseguirsi di riff ossessivi, coadiuvati da inserti rumoristici e psichedelici, fino a dissolversi in spurie e puntillistiche ed effettate emissioni sonore.
Il secondo episodio “Katabasis”, è un lungo componimento diviso idealmente in tre parti. La prima parte, “I-The Fall“, è un brano cantato in stile stoner-doom, diretto e senza fronzoli, fino al minuto quinto, in cui iniziano le divagazioni effettistiche, e presumibilmente fa capolino il secondo episodio, “II-Orphic“, dove una drumming medio tempo fa da substrato a melodiche chitarre intente ad intelaiare strutture musicali leggiadre e piacevoli, riconducibili ad un sound made in seventies. Nel mentre dell’ottavo minuto il leitmotiv, caratteristico della prima parte, introduce la conclusione, “III-Eterial“, nuovamente strofica e vocale, che, insomma, chiude il cerchio di un lunga e multitematica composizione.
Ed eccoci al terzo, dilatato e ultimo brano, “Cross of the Seven Jewels”, litaniche assonanze introducono un fluido ed ossessivo scorrere di riff di netta deathsessiana memoria, sembra che Paul Chain abbia collaborato con questi quattro ragazzi romani per registrare quest’ultima traccia, a conferma di ciò, anche l’impianto vocale ricalca, alcune delle modalità messe in pratica dal cantante chitarrista pesarese, detto questo, senza sminuire l’impegno e la volontà dei The Wisdoom di cimentarsi, con originalità, nel genere.
Io considero quest’opera, un primo passo verso la maturazione e la ricerca, quindi, di uno stile personale, che, evidentemente, a volte manca, in specie, in parte dell’ultimo brano, ma che saltuariamente nell’Ep emerge, considerando la ricerca verso una effettistica personale. In secondo luogo ritengo la produzione del disco non adatta, e penso che abbia penalizzato l’impianto complessivo, ma con molta probabilità, o credo, sia stata voluta per ricreare un sound vintage, ma che ne ha adombrato alcuni aspetti importanti, come la vocalità e la ricerca del suono/rumore in chiave psichedelica, quest’ultimo aspetto, vero punto di forza per il futuro di questa band.
Nicola Pace
TrackList
1. The Wisdoom
2. Katabasis: I.The Fall II.Orphic Song III.Eternal Rise
3. Cross of the Seven Jewels (L’uomo lupo contro la camorra)
- Anno: 2011
- Etichetta: Autoprodotto
- Genere: Stoner/Doom
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