Voto: 7.5

Dove eravamo rimasti?….fatemi pensare: probabile fine o congelo momentaneo degli storici Death SS, il temporaneo silenzio, svariate collaborazioni come special guest, e nuovamente sulla scena con il doom claustrofobico, orrorifico e lisergico dei Sancta Sanctorum, ed, in fine, ma non credo, eccoci ad ascoltare W.O.G.U.E., già Opus Dei; chiaramente sto parlando di Steve Sylvester.

30 aprile 2010, siamo al giorno antecedente all’uscita del disco d’esordio dei sopra citati Opus Dei, presentato in coincidenza della sabbatica notte di Valpurga, tuttavia, succede qualcosa d’inimmaginabile pensando ai nostri tempi, la nota prelatura della Chiesa Cattolica, Opus Dei, diffida l’etichetta Lucifer Rising Records circa l’utilizzo del titolo Opus Dei, quindi, la intimidisce dal pubblicare l’opera in questione. Il disco viene ritirato e mai distribuito (ne siete sicuri? Io penso di no!), in breve il progetto muta nome in W.O.G.U.E. e alcuni mesi dopo viene immesso sul mercato e presentato live alla FNAC di Firenze.

La band è formata da altri personaggi noti, infatti, oltre l’ingombrante figura di Steve Sylvester, ricordiamo JJM. Masini, nome della scena musicale fiorentina e Freddy Delirio, già parte dei Death SS. Il genere musicale intrapreso dai Nostri, vira profondamente dal metal a tinte horror dei maestri Death SS, per congiungersi a tutto ciò che il sound anni ottanta ha prodotto, oramai alcune decadi fa. La band si muove in questo primo vagito in una commistione di Systers of Mercy, pensando alla componente più gotica ed oscura, e Depeche Mode, considerando la matrice sintetica, coniugando il tutto con un suono moderno, per mezzo di arrangiamenti e substrati electro-noise-rock, che rimandano agli statunitensi Nine Inch Nails.

Non solo il sound appare qui una nuova esperienza per Sylvester & soci, anche le tematiche elaborate differiscono dai clichè del recente passato, concernenti paura, occulto, esorcismi, evocazioni, ora sono indirizzate verso tematiche, quali, l’oscuro male di vivere, i diversi approcci dell’uomo verso la sfera sessuale, la conflittualità all’interno della coppia, in genere la letteratura verte intorno il frenetico e complicato modus del vivere contemporaneo.

Nello scorrere dei brani ascoltiamo, “My Goddes”, “Bleeding”, il singolo “Where love Has Gone” e “Hold Me, Touch Me, Heal Me”, composizioni costruite su tastiere, synth e sub-strati di chitarra elettrica mai invasivi, che sviluppano assieme contrappunti interessanti e melodie accattivanti, e su cui l’inconfondibile voce di Steve è libera di sviscerare il proprio oscuro e inquieto senso del vivere, facendosi interprete del comune e disagiato esistere quotidiano. Altri brani come “Falling into You”, ”Mesmerized” e “Sometimes”, rappresentano fughe nei meandri sintetici ottantiani, dove, però, le lezioni di Trent Reznor, sono ben evidenti, in specie, all’ultimo brano sopra citato. Se fin qui la parte elettronica sembrava ben miscelata alla componente dark-rock, in “Blow my Mind”, i cluster elettronici vanno a sopraelevarsi su tutto il resto, ottenendo così un effetto pop-oriented.

In conclusione, il disco d’esordio dei W.O.G.U.E. appare un lavoro completo e ben realizzato in tutti i suoi aspetti, in primis, metterei in evidenza la produzione cristallina e personale, caratteristica della gran parte dei lavori targati Sylvester. Ma pur considerando le ottime idee e le potenzialità fin qui analizzate, senz’altro terreno fertile per una promettente carriera, se ci sarà, in questa sede la band non dimostra di osare e trascendere gli schemi del già assonante, se pur l’ascolto sia godibile e fluido nel metabolizzarlo. W.O.G.U.E. potrà piacere a tutti coloro che amano incondizionatamente la voce di Steve (vero punto di forza del disco), e a tutti coloro che del sound anni Ottanta, se pur qui rinnovato, ne fanno un culto irrinunciabile.

Nicola Pace

 

TrackList

01. My Goddess
02. Bleeding
03. Mesmerized
04. Where Love Has Gone
05. Liar
06. Blow My Mind
07. Shock Me
08. Hold Me, Touche Me, Heal Me
09. Falling Into You
10. Desperation
11. Out Of Time
12. Sometimes
  • Anno: 2010
  • Etichetta: Lucifer Rising Records
  • Genere: Horror Metal Electronic Noise Rock Gothic
Links:

 

Autore