Voto: 8.5

Una nuova proposta sembra voler sconquassare le già provate orecchie dei famelici fans della frangia più concettualmente classica e pura; i giovani Asgard arrivano da Ferrara per mettere a ferro e fuoco l’ambiente con telluriche e belligeranti intenzioni . Qualche occhio più attento di qualche lettore più attempato potrebbe esser tratto in inganno; non preoccupatevi non stiamo parlando dell’arrivo sulla lunga distanza degli Asgard veneti, storico gruppo formatosi a Treviso nel 1984, ma dei loro omonimi emiliani autori del debut album “The Seal Of Madness”, un concentrato di heavy metal crudo e diretto che richiama la miglior scuola speed metal di stampo americano. Accensione del motore e si parte subito con la diretta “Disciples” in cui la cosa che risalta subito al primo colpo è il cantato squillante di Federico “Mace” Mazza, un perfetto incrocio tra John Cyriis e il compianto Carl Albert, alle cui spalle si erge un movimento sussultore fatto da impetuosi e arcigni riff di chitarra, al tempo stesso rapidi come il morso di un serpente così come lo è l’indemoniato drumming di Rudy Mariani. Questa è per intendersi la ricetta che gli Asgard sciorinano senza esitazione per un buon 70% dell’album e infatti anche la seguente “I Spit On Your Hands” non manca di fare appello a questa conferma, come nella miglior scuola Agent Steel.

Più ritmata e meno portata allo spasimo la title track avvolta anche da una certa intensità Bay Area che farà brillare di gioia gli occhi di coloro persino più abituati a certi scalpitii thrash. Gioca su giri che aggiungono un pizzico di melodia in più “With Your Shield Or On It”, ma è solo un fuoco di paglia poiché nuvole nere avvolgono il cielo e uno lampo che squarcia l’aria porta negli strumenti del giovane quintetto ferrarese un manto di rabbiosa intensità in “Army Of Darkness”, trascinata a gran voce (manco a dirlo) dalla sirena di Mace che torna a mettere a dura prova le proprie corde vocali in maniera eccellente. Ma gli Asgard a quanto pare si sentono parecchio vicini ai suoni più diretti e da collisione e su “Fury Of The Night” la band torna ad alzare il tiro su una song semplicemente diretta, ottima per alzare polveroni sotto il palco. Tamburi riecheggianti arie di una guerra vicina aprono ad “Age Of Steel” che solo dal titolo sembrerebbe proporsi come un ennesimo inno alla regalità del Dio dell’Acciaio e in parte potrebbe anche diventarlo visto che la classe di cui è composta anche questa song è merce per pochi eletti, della serie o si fa parte della genesi dell’heavy metal, e quindi credere ciecamente in questa musica o non si potrà mai avere un livello qualitativo come quello espresso fin’ora su “The Seal Of Madness”. Lo speed metal come lo si intende nella concezione generale del termine fa il suo ritorno nella sparata “Hellbreaker” e nella conclusiva “Asgard Invasion” dove si riaffaccia anche quell’alone thrash made in Bay Area che incontra anche quell’attitudine rabbiosa tipica di gruppi tedeschi come i Paragon dei bei tempi andati.

 

Anche questo debutto in questo 2011, di una giovane band, ha lasciato il segno, poiché gli Asgard si rendono autori di un più che ottimo e onesto album di heavy speed metal di chiara matrice US. 80, che ha dalla sua la caratteristica non sempre facile da riscontrare di mettere d’accordo i puristi del genere e anche quelli che ricercano sonorità più sporche e grezze. Un disco caldamente consigliato per tutti gli amanti del metal, quello con la M maiuscola!

 

Francesco “Running Wild”

 

TrackList

1. Disciples
2. I Spit on your Hands
3. The Seal of Madness
4. With Your Shield or On It –
5. Army of Darkness
6. Fury of the Night
7. The Age of Steel
8. Hellbreaker
9. Asgard Invasion

  • Anno: 2011
  • Etichetta: My Graveyard Productions
  • Genere: Heavy Metal

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