Voto: 9
Come ebbi modo di scrivere nella recensione del loro minicd “Lethal Noise of Violence“, “non ci resta che aspettare l’album d’esordio, non ci deluderà!”, mi ritrovo a distanza di poco più di un anno sulla mia scrivania questo “Metal Maniac Attack” sotto etichetta My Graveyard (che non se li è lasciati sfuggire!) e confermo: non ci hanno deluso!
Dieci brani di puro metal anni ’80 intriso e condito da sfuriate thrash old school, un vero e proprio must nell’olimpo del metallo tricolore! Mi verrebbe quasi da dire i Metallica del secondo millennio! Non ci credete? Basta allora che corriate a comprare questo cd e vedremo se mi darete ragione o meno! Prendiamo la title track “Metal Maniac Attack“, a parte la voce di Mario Marras che adoro, qui non si scherza, come una macchina asfaltatrice la band sarda ci propone un attacco sonoro degno del miglior thrash mai uscito dalla bay area, un biglietto da visita fantastico! Un brano che nonostante i suoi sei minuti abbondanti non si ripete mai e ci trascina nel vortice dell’esaltazione musicale, poi la chitarra di Marco Cossu disegna trame di impatto estremo, grandissimo brano, per un headbanging infinito!
“Welcome Back (Heavy Metal)” è una delle tre songs già presenti nell’ep e mi fa ripetere il concetto espresso nella precedente recensione: otto minuti di colata metallica con riffs e solo granitici, un’altro inno al metal che ormai è già nel cuore dei metallari più ortodossi! Per me uno dei migliori brani in assoluto della band, e non solo! Lo sò a volte mi faccio trascinare troppo nelle mie recensioni, ma di fronte a gruppi come questo cosa devo fare? Ascoltate che ritmi potenti producono basso e batteria (Antonio Borgesi e Roberto Piu), i quali come diamanti si incastonano nelle note sparate dalla chitarra di Cossu, se poi a voi sembrano retrò, troppo vintage o non originali non ci posso fare nulla, per me sono e restano grandiosi!
L’album prosegue con le altre due canzoni già edite e cioè “Before the Night” e “Nasty Savage” cosa ne penso l’ho già scritto e non sto a ripetermi, ma che classe, che stile, che genuinità in questi brani, poi ora prodotti come si deve, risaltano ancora di più! Solo una citazione per la seconda, il coro è da brividi, e spero un giorno di essere nelle prime file a cantarla con la band!
Ed eccoci ora al filotto di song inedite: si parte a razzo con “Nostalgia” spirito ottantiano (si dirà così..?) chitarre roventi, rallentamenti, ripartenze, bellissimo break centrale (in questo son maestri) e altro gioiello da aggiungere alla collezione. Negli svariati ascolti che ho dato al cd mi son posto una domanda: ma come diavolo faranno a ripetersi in futuro a questi livelli? Non pensiamoci e proseguiamo con “The Electric Wizards” strumentale a sorpresa che serve a frenare un attimo il tutto e a dare sfogo alla tecnicità dei musicisti, per ripartire subito con “Apocaliptyc Ride” dove la vena speed che già faceva capolino nei brani di vecchia produzione qui si lascia andare quasi totalmente, alternata a sincopati ritmi thrash/metal che fanno un pò Testament.
“Thrashing Mad” già dal titolo vi fa capire a cosa andrete incontro, e state bene attenti perchè ne sarete travolti dall’impatto massiccio che avrà su di voi! Sarà sicuramente apprezzatissima dai thrasher d’annata e non, a me ha ricordato in alcuni passaggi i primi Exciter! A sorpresa ecco invece calare il ritmo e virare verso il metal puro a tratti epicheggiante nella bella “Along the Rainbow” inusuale nel contesto del lavoro ma veramente una bella promessa anche per il futuro, dove ancora di più si può apprezzare la bravura di ogni singolo elemento, ma sempre con la voce di Marras che mi affascina in modo particolare, e che a mio modesto parere è tra le migliori del momento.
La chiusura invece ci riporta al ritmo forsennato dei Megahera con l’omonimo brano, un inno a se stessi che esalta le menti metalliche dell’ascoltatore, un ritornello che marchia a fuoco la pelle di ogni defender che si rispetti! Giunto stremato alla fine dell’album cosa mi resta da dire? Che l’artwork è degno delle migliori produzioni internazionali, che se difendete la fede ogni giorno questo cd non può mancare nella vostra collezione e insomma potrei continuare così a lungo. Meglio chiudere dicendo che adesso i Megahera sono attesi in futuro a rimanere su questi livelli e non sarà facile, ma io credo di nuovo che non ci deluderannno, intanto speriamo che riescano a fare un bel tour nella penisola, del resto se son stati nel regno di albione perchè non possono invadere l’Italia? Chiudo con una loro frase: “The Great Era, is back again!”
Klaus Petrovic
TrackList
01. Metal Maniac Attack
02. Welcome Back (Heavy Metal)
03. Before the Night
04. Nasty Savage
05. Nostalgia
06. The Electric Wizard
07. Apocaliptyc Ride
08. Thrashing Mad
09. Along the Rainbow
10. Megahera
- Anno: 2011
- Etichetta: My Graveyard Productions
- Genere: Heavy Metal
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