Voto: 8.5

La genovese Black Widow ha da poco ristampato – in formato digipack – il secondo full-length degli Abysmal Grief, originariamente rilasciato dalla Horror Records nel 2009. Rispetto alla prima edizione, il CD che vado a recensire contiene in più il video di “Crypt of Horror”, clip a basso costo dall’aria tetra e lugubre, in sintonia con le funeree note musicali che emanano dal pezzo, richiamando mostri sacri quali primissimi Death SS, Saint Vitus e Candlemass, in un brulicare di croci, lumini votivi, fumi vari, ambientazioni cimiteriali e atmosfere tipiche degli zombie/horror movies di scuola fulciana-romeriana.

Stiamo parlando di una delle più importanti band italiane del genere doom metal più dark e catacombale (anche se loro preferiscono che si parli di “occult metal”): i genovesi, infatti, si sono formati nel 1995 e, oltre a Misfortune, hanno all’attivo vari demo, singoli ed EP, nonché l’omonimo debutto sulla lunga distanza, datato 2007. “Ignis Fatuus”, introdotta dal “Dies Irae” del capolavoro Il settimo sigillo (Ingmar Bergman, 1957), fa subito capire di che pasta è fatta la proposta musicale del quartetto: ritmi ossessivi, riff monolitici e ripetitivi, con la sei corde di Regen Graves decisamente ispirata allo stile di Dave Chandler dei Saint Vitus e del suo omologo italiano Paul Chain, vocals baritonali e orrorose, e tastiere funebri ad amalgamare il tutto; eccellente l’assolo di chitarra, uno dei pochi all’interno dell’album.

Ancora più lenta ed esoterica la seguente “Cadaver Devotion”, il cui titolo è davvero eloquente. Dopo la già menzionata “Crypt of Horror”, presente anche in versione video, “The Arrival of the Worm”, con le sue tastiere ambient-dark e un testo latino recitato dal cantante Labes C. Necrothytus, sarebbe perfetta per la colonna sonora di una pellicola di Armando De Ossorio o Alejandro Jodorowsky, cineasti ai quali i nostri devono sicuramente molto dal punto di vista estetico e concettuale. “The Knells Accurse” è un lungo strumentale tanto scarno quanto efficace e fa ampio uso di samples atmosferico-cinematografici, in un crescendo ritmico che esalta la sua aura psichedelica, poi la traccia conclusiva “Resurrecturis” è una vera “maratona”, con i suoi 13 minuti di doom nero come la pece che stordisce e trascina in un gorgo infernale da cui è davvero difficile riprendersi.

Stile asciutto ed essenziale, quello degli AG, ma mai scontato o troppo derivativo, il che è davvero una nota di merito nel contesto di un genere dove le variazioni sul tema sono, da un lato, quasi “vietate” e, dall’altro, alquanto ardue da escogitare. Gli adepti del doom troveranno in Misfortune una vera manna, mentre chi non gradisce questo tipo di sonorità farà bene a tenersi alla larga.

 

Costantino Andruzzi

 

TrackList

01. Ignis Fatuus

02. Cadaver Devotion

03. Crypt of Horror

04. The Arrival of the Worm

05. The Knells Accurse

06. Resurrecturis

 

  • Anno: 2010
  • Etichetta: Black Widow Records
  • Genere: Doom

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