Voto: 6.5
In ogni buon metallaro che si rispetti non può non battere un cuore nostalgico degli ’80 e di tutto ciò che quegli anni hanno rappresentato per il metal. Ma, d’altronde, come potrebbe essere altrimenti? Quanta della nostra storia è stata scritta in quel periodo glorioso? E allora, per noi nostalgici, ecco un gruppo da seguire con attenzione, un po’ immaturi sul piano musicale, ma le capacità ci sono tutte.
Nati nel 2007, i cremonesi Slaves Of Fire, dopo due anni di cover, sfornano il loro primo lavoro, “Fire In The Hole”: un EP grondante metal anni ’80, sicuramente godibile e con qualche buono spunto per il futuro, anche se le influenze presenti sono fin troppo evidenti, segno forse che i ragazzi devono ancora trovare la loro giusta dimensione.
Al primo ascolto, “Trade Of Sins” mi riporta infatti ai Metallica di “Ride The Lightning”, un brano puro thrash tiratissimo, niente di rivoluzionario, ma ben eseguito.
Con “Pineapple Nightmare” ci spostiamo su sonorità molto Judas Priest, un pezzo semplice, diretto e immediato, con uno spunto notevole sull’assolo di chitarra.
“Slaves Of Fire” rivela fin dalle prime note un’influenza maideniana che non mi aspettavo in questo contesto ma, nonostante questa impronta evidente, il brano si sviluppa su soluzioni stilistiche di tutto rispetto, il pezzo più interessante del lotto.
“Fire In The Hole”, pur essendo la title track nonché un brano ben congegnato, nel complesso manca di personalità. “The Tractor” colpisce invece per l’iniziale vena punk che sfuma nel thrash del refrain, soluzione più che apprezzabile.
Chiude l’EP “Barracuda (Cut The Circle)”, brano strumentale un po’ ripetitivo, ma comunque una buona prova di bravura da parte di questi ragazzi, che secondo me avranno molto da dire in futuro, soprattutto se saranno in grado di esprimere una maggiore personalità.
Luy C
TrackList
1. Trade Of Sins
2. Pineapple Nightmare
3. Slaves Of Fire
4. Fire In The Hole
5. The Tractor
6. Barracuda (Cut The Circle)
- Anno: 2010
- Etichetta: Autoprodotto
- Genere: Heavy Metal