Voto: 5
Nella mitologia Etrusca, “Vanth è la divinità femminile appartenente al mondo degli Inferi che teneva in mano il rotolo del destino.”
Resto subito positivamente colpita dall’originalità del nome scelto da questo trio Fiorentino, ma mentre ascolto i loro pezzi e leggo la loro breve biografia su my space, il mio iniziale entusiasmo comincia a vacillare un pò.
Riporto qui con un semplice copia e incolla l’ultima parte della loro biografia: “Acquisendo nel proprio database gli elementi migliori di ogni genere musicale, il progetto Vanth assorbe tutto questo e restituisce un genere musicale che ancora non esiste.”
Purtroppo non sono molto d’accordo, basta citare i bravissimi ed Italianissimi Dope Stars Inc, che sono sulle scene ormai dal 2002 e che definiscono il loro genere: Alternativo/Elettronica/Rock.
E potrei citare anche molti altri gruppi Italiani minori e meno famosi che si cimentano in questo “nuovo” genere sperimentale ormai da qualche anno.
I Vanth si sono ufficialmente formati solo nel 2006.
Ho voluto fare questa puntualizzazione, perchè nonostante tutto intorno a noi sia in continuo mutamento, nel panorama musicale è abbastanza difficile o improbabile poter vantare il fatto di appartenere ad un genere musicale che “ancora non esiste” o di avere inventato qualcosa dagli ottanta in poi.
Ma passiamo oltre, sto ascoltando il secondo dei sei pezzi che Klaus mi ha inviato “Closed to the World” e le sonorità sono sfacciatamente simili a quelle degli HIM (tornando appunto al discorso di prima), una nota di merito per la chitarra, veramente di grande effetto.
Ascoltando i due pezzi successivi, ritrovo influenze e somiglianze non solo con le sonorità degli HIM ma anche dei VNV.
La quinta song, a mio parere, è la più bella di tutto l’Album, quasi completamente strumentale ed effettata, anche se non innovativa, è la più audace ed interessante da un punto di vista sperimentale, ossessiva, staticamente ritmica colpisce il cervello dell’ascoltatore, ma di Metal/Rock c’è però rimasto ben poco.
Ed infine mi lancio nell’ascolto di “Summer of 69“, cover veramente ben riuscita e in questo caso molto originale, sono sicura piacerebbe anche a Bryan Adams se l’ascoltasse!!!
Nel complesso l’Album “Parallel Overdrive” è prodotto abbastanza bene, ma assomiglia molto ad un ibrido che ancora non ha trovato la sua vera essenza.
Che dire a questi tre musicisti, potenzialmente bravi, anche se la voce del cantante non mi entusiasma ed emoziona più di tanto, se riuscirete a trovare il sound giusto probabilmente la vostra idea “sperimentale” decollera’, per adesso è solo una miscela di sonorità già sentite e strausate da un’infinità di altri gruppi sulla scena EBM Europea e mondiale (es. Apoptygma Berzerk, Hocico, Agonoize ecc.) l’idea di miscelare queste sonorità con quelle metal/Rock è buona, ma va sviluppata meglio a mio parere.
Perciò in bocca al lupo e buon lavoro ragazzi.
Stay R’n’R!!!
Ursula aka “Mandy”
TrackList
1. Move
2. Closed to the World
3. Duality
4. Come Sweepers Come
5. Th3 Music that i N3v3r Had
6. Summer of 69
- Anno: 2010
- Etichetta: Autoprodotto
- Genere: Alternativo/Elettronica/Rock
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