Voto:7.5
Prima uscita discografica, sotto forma di mini-cd, per i Tethra. La band nasce nel 2008 come side project di alcuni personaggi di spicco della scena death metal nostrana: su tutti Belfagor, chitarrista degli Horrid nonché ideatore di questo progetto, ma come non citare anche Clode, attuale vocalist dei Coram Lethe?
Sulla base di queste premesse, e di una breve e, se mi consentite il gioco di parole, tetra intro (‘The Gates Of Eternal Damnation’) con un vocione cavernicolo che più cavernicolo non si può, fa un certo effetto scoprire di avere tra le mani un prodotto doom (seppur sporadicamente venato, chiaramente, da influenze riconducibili alla scena in cui militano i componenti). Non stiamo parlando, comunque, di frange “estreme” del genere quali il funeral o il drone, bensì di un doom metal che oserei definire “goticizzato”, e questo significa che la proposta dei Tethra sarà molto più simile a bands quali i Cathedral o gli Anathema che non ai vari Sunn O))), Earth o quant’altro. Soprattutto, il cantato non è affatto confinato a un ruolo marginale.
‘Everyone Must Die’ è subito un ottimo biglietto da visita: parte con un riff distorto abbastanza immediato da assimilare, e poi gioca molto sull’alternanza tra voce pulita (molto bello il timbro devo dire) e voce sporca per costruire i cambi di intensità. Si fa notare anche il basso, svolgendo dei lavori mai banali che passano dall’accompagnare la voce al dettare linee a sé stanti; caratteristica, questa, che si può riscontrare nell’intero lavoro.
E proprio al basso sono affidate le prime battute della title-track ‘At The Gates Of Doom’, altro bel pezzo. Rispetto al precedente, sono usate più raw-vocals, mentre la voce pulita si abbassa di tonalità; ne esce cosi un’atmosfera più cupa plumbea e ansiosa. Particolarmente interessanti alcuni giri di chitarra, e specialmente il piccolo assolo posto in chiusura.
Persino il drummer riesce a farsi notare, evitando di rinchiudersi in tempi standard e lenti: l’esempio migliore è ‘Arise From My Fate’, ove dapprima crea uno strano gioco di tom e piatti e dunque assume un ritmo incalzante quasi da marcia.
Chiude le danze ‘My Agony’, nulla aggiungendo e nulla togliendo a quanto già detto dalle canzoni precedenti: un altro bel brano cupo, con una voce che sa essere imponente e maestosa, che mantiene omogeneo il livello qualitativo di questo prodotto.
Insomma, com’era lecito aspettarsi date le personalità coinvolte nel progetto, i Tethra sono riusciti a dare vita ad un ottimo lavoro che, pur andandosi ad inquadrare in un genere di per se di difficile assimilazione, riesce a coinvolgere e ad affascinare già dopo una manciata di ascolti.
Concludendo, vorrei menzionare la copertina, a mio avviso superba: la classica ciliegina sulla torta per un prodotto già di per sé nettamente superiore agli standard attuali.
Francesco Salvatori
TrackList
- The Gates of Eternal Damnation (intro)
- Everyone Must Die
- At the Gates of Doom
- Arise From My Fate
- My Agony
- Anno: 2010
- Etichetta: Occultum Promotion
- Genere: Doom/Death Metal
Links: