Voto: 7

Inarrestabile la Punishment 18 Records: ormai circa un terzo dei dischi italiani che mi passano tra le mani recano il marchio di questa etichetta. Questa volta tocca ai deathsters Warmblood, che a distanza di due anni dal debut album ‘Necrocosmos Destination’ tornano sulle scene con questo ‘Timor Mortis’ (prodotto incentrato, a quanto mi risulta, sui film di Lucio Fulci, ma non so se si tratti di un “vero” concept o meno).

Approcciando ‘Timor Mortis’, due cose mi hanno colpito particolarmente.

La prima è che alle pelli siede una fanciulla (cosa di per sé abbastanza rara nel panorama metal in generale, figuriamoci nelle sottoscene estreme) e che il suo drumming è tecnicamente all’altezza di molti colleghi maschi, preciso e ritmato nelle fasi più rallentate, incalzante e aggressivo nei momenti più violenti. Certo, non vengono presentati patterns particolarmente brillanti o insoliti, e spesso si ripiega sul doppio pedale o sull’ultra-collaudato blast-beat, ma possiamo accontentarci.

La seconda cosa che ho notato è che a conti fatti gli Warmblood hanno ben poco a che fare con il death metal: giusto le vocals. Già, perché in genere le chitarre prediligono soluzioni melodiche e armoniose (non pensate alla scena svedese, qui si parla di tutt’altro) ed anche i momenti più rabbiosi non sono mai death in senso stretto, bensì tendono ad avvicinarsi a panorami quali il thrash e ad aprire a varie influenze.

Peraltro, l’impressione è che ad ottenere migliori risultati (grazie anche alle valide prestazioni dei seicordisti) siano proprio le aperture, le divagazioni, le sperimentazioni: un mondo di intrecci tutto da scoprire, che trova la maggior realizzazione nella title-track strumentale ‘Timor Mortis’, ma che si fa apprezzare anche nelle varie ‘Lost In The Beyond’ o ‘Sacred Puritan Scenario’, giusto per citare qualche brano.

A dir poco fantastici, inoltre, gli ultimi minuti di ‘Among The Living Dead’ (e, dunque, dell’intero disco), e sappiamo tutti quanto il brano conclusivo influenzi le sorti di un prodotto (così come quello iniziale, a dire il vero in questo caso un poco anonimo).

Un’ottima tendenza progressista, oserei dire, che però non viene sfruttata fino in fondo, lasciando ancora molto spazio a soluzioni più tradizionali; soprattutto a livello vocale, dal mio punto di vista un qualcosa maggiormente fuori dagli schemi avrebbe donato a ‘Timor Mortis’ un “quid” in più (anche perché, non me ne abbia il singer, ma ormai la qualità del panorama growl si è “appiattita” pesantemente, nel senso che in molti presentano voci piuttosto simili tra loro).

In ogni caso penso che anche in futuro gli Warmblood sapranno proporci qualcosa di veramente interessante: attendo fiducioso.

 

Francesco Salvatori

 

TrackList

  1. Intro
  2. The Ghoulish Doctor
  3. Living Dead Superstition
  4. Sacred Puritan Scenario
  5. Sea Of Darkness
  6. Lost In The Beyond
  7. Revenge From A Comatose State
  8. Timor Mortis
  9. Underwater Zombie
  10. Among The Living Dead

 

  • Anno: 2010
  • Etichetta: Punishment 18 Records- Andromeda
  • Genere: Death Metal

 

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