Voto: 7
Nati a Padova nel 2008, gli 8Ful Strike festeggiano in questi giorni l’uscita del loro debut album, intitolato Leave Yourself Behind, uscito per JetGlow Recordings.
In casa 8Ful Strike è facile “perdere il conto”, dato che tanti sono i membri (ben sette) e tante sono le tracce del primo album (addirittura 13): la curiosità non può che essere molta viste le premesse e vista l’attenzione che la band ha sempre risposto in sede live.
Leave Youself Behind è presentato benissimo, con grande cura per la veste grafica e la confezione; molto professionale.
Lo stile del gruppo è molto moderno, ritmato e carico di groove, debitore al nu-metal in primis: grande enfasi viene dato dal basso di Pride, sempre molto incisivo e percussivo. Ogni pezzo è scritto per far muovere la testa. I riff sono abbastanza semplici, ma generalmente accattivanti, e su questa struttura trovano spazio i due cantanti Gluttony (growling vocals principalmente) e Envy (screaming vocals).
Dopo una prima intro molto personale, si aprono le danze con I Don’t Care, Perseverance Fiend, Pacman e War. L’impatto è da subito molto diretto e aggressivo. La miscela in sé funziona, sebbene a volte la sincronia tra le chitarre non sia al top facendo mancare la vera e propria botta, ma le voci, sempre in primo piano, aiutate poi dal basso e il synth, chiudono un po’ il cerchio mantenendo la tensione alta. Molto bella la simpaticissima Pacman (sentite l’intro!): rocciosa e orecchiabile; bellissimo il penultimo breakdown alternando 4/4 e 3/4.
A seguire The Sniper e Queen of Lies che appaiono come l’anello debole della catena: lo stile molto semplice sembra quasi diventare semplicistico e freddo, il songwriting è poco convincente, l’attenzione e la curiosità scemano drammaticamente.
Dopo questa parentesi buia, spicca la “ballata” dell’album: Requiem for a True Friend. Canzone molto bella, molto ispirata a differenza delle due precedenti, dove il gruppo mostra di saper dosare le emozioni e non solo di unire groove con groove, portando una ventata d’aria fresca, grazie anche alle due originali collaborazioni presenti (sorpresa!).
La nona e la decima traccia, rispettivamente 8Ful Strike e Alone, ci riportano sui binari iniziali, sebbene in maniera poco convincente. Le ultime tre tracce sono Wake Up, Black Idols (per gli afezionados, Statue Nere) e Portarait of a Dying Nations: ci regalano bellissimi momenti di puro hardcore che gli 8Ful Strike riescono a far rendere molto bene, giocando anche su registri più veloci e cercando di modulare la tensione. Non perdete questa corrente, ma anzi sviluppatela! Impressionante, per altro, il cantato di Gluttony sull’ultima traccia.
Devo dire che le ultime due canzoni, insieme a Pacman e Requiem for a True Friend, rimangono le migliori di questo lavoro.
L’azzardo delle 13 tracce non li ripaga del tutto, mostrando una carenza compositiva importante: valuterei una ricerca melodica più diffusa, delle chitarre più sviluppate e degli spazi per il synth più personali, come sul ritornello di Wake Up. La produzione non è sempre all’altezza (pur essendo buona), specie nel mixaggio dato che la batteria è troppo distante (il suono di cassa poi penalizza moltissimo la botta di un gruppo così groovy) e le voci sono troppo alte, facendo sembrare le chitarre in secondo piano.
Siamo di fronte a un buon prodotto con delle idee molto interessanti. Il gruppo sa anche osare, avvalendosi del synth, di collaborazioni interessanti e molta personalità.
Mi sono divertito ad ascoltarvi! Bravi ragazzi
Teo Mule
TrackList
01. Farewell
02. I Don’t Care
03. Perseverance Fiend
04. Pacman
05. War
06. The Sniper
07. Queen Of Lies
08. Requiem For A True Friend
09. 8Fulstrike
10. Alone
11. Wake Up
12. Black Idols
13. Portrait Of A Dying Nation
- Anno: 2010
- Etichetta: JetGlow Recordings
- Genere: Nu Metal
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