Voto: 6.5

Tra i meriti che la My Graveyard Productions può vantare in tempi non sospetti vi è quello dell’”inizializazzione” discografica di band dalla giovane età anagrafica in cerca di una vetrina in cui riuscire a farsi notare, e così dopo la sorpresa Axevyper arriva il turno degli Witchunter, già autori di un demo che ne evidenziava le buone capacità compositive anche se ancora da migliorare, ma sopratutto ne risaltava l’amore inguaribile per il buon vecchio heavy metal di matrice ottantiana, della NWOBHM in particolare, della quale a loro volta ne riprendono i tratti somatici e li riportano in “Crystal Demons”, loro debutto griffato dal quartier generale dell’heavy metal italiano insito a Montichiari.

Il disco si apre con una lunga intro dall’adagio arpeggiato per continuare in un pre riscaldamento elettrico fino a esplodere nella sostenuta title track, dove i dubbi che ho espresso circa il vocalist Steve di Leo in occasione della recensione del demo vengono purtroppo confermati già dalle prime battute della song; nell’andare a ricercare in particolare i picchi alti nelle situazioni più speed il giovane vocalist abruzzese non riesce a donare quell’incisività necessaria per compensare la durezza delle note che in certi punti colgono ispirazioni dal maestro Lemmy e dei suoi Motorhead, specie nell’attacco centrale del solo di Federico “Ace” Iustini. Si corre sempre a velocità sostenuta nella vorticosa “Over The Lighting”, dove il tutto si gioca su impetuosi riff di chitarra e tempi ritmici tiratissimi, come anche su “Speed Killer” dove si tende volentieri ad aumentare i battiti andando alla ricerca spasmodica di situazioni che ricreate live potrebbero scatenareun bel putiferio sotto il palco. Dopo tanto tirare è “Road Master” a dare la prima rallentata al disco, con tempi mid tempos heavy rock con i quali gli Wichunter riescono a dare il meglio di loro stessi, portando anche meno all’esasperazione il loro frontman la cui voce si adagia meglio su arie meno tirate, il tutto ringraziando Angus Bidoli degli storici Fingernails che firma di suo pugno la canzone.

Ma non è solo merito di un rocker storico che il giovane quartetto riesce a trovare la strada meno sterrata per compiere il viaggio nell’entroterra dell’heavy metal, anche la semplice ma buona “Ready Tonight” ha il merito di conferire ai ragazzi, e al loro guitar man Ace Iustini, lo status di “bad boys of rock’n’roll” e come non esserne sicuri quando nella traccia si risentono le influenze di maestri come Motley Crue e del rettore della cattedra Lemmy Kilmister? La velocità riprende forsennata sulla tirata “Princess Of Hell” ma è solo un fuoco di paglia quando “The Breath Of Satan” prorompe sulla scena e fa calare un alone di enigmatico mistero, facendo riferimento a quell’ heavy metal britannico meno d’impatto ma ugualmente espressivo nella sua introspettiva visione di noi stessi degli Witchfinde di Luther Beltz, o a quello altrettanto ombroso e impenetrabile degli scandinavi Candlemass. Sicuramente è da ritenersi uno degli opus del disco, in cui gli Wichunter si rivelano più convincenti. A scandire gli ultimi minuti del disco ci pensano “Witchunter”, song già conosciuta attraverso il loro demo omonimo e qui riproposta in una versione leggermente riarrangiata ma mantenendo lo spirito del modello originale, con il chorus di facile assimilazione e ottimo da far urlare in sede live e il tributo alle Tigri inglesi guidate da Robb Weir e (oggi) dal mio concittadino Jacopo Meille, con la storica “Hellbound”.

Con “Crystal Demons” i “fab four” della provincia di Teramo hanno completato il passo dell’esordio sulla lunga distanza, dopo quello dell’overture in sede live che ha permesso loro di farsi conoscere agli occhi degli appassionati (da citare le partecipazioni all’Heavy Metal Night) ma quello che ancora devono compiere è il cosiddetto salto di qualità, cercando di togliersi quell’acerbità che ancora soffoca le loro composizioni, compreso un cantato che mi duole dirlo continua a non essere ottimale nelle parti veloci e per certi versi inespressivo come tonalità, ma che rende meglio nelle parti più melodiche e meno portate allo stremo. Le idee dimostrate sono discrete ma c’è bisogno di ancora tanto lavoro per migliorare. Mi auguro di risentire gli Witchunter alla prova del secondo disco con una maggior maturità.

 

Francesco “Running Wild”

 

TrackList

1. Shadow Of The Night (Intro)

2. Crystal Demons

3. Over The Lighting

4. Speed Killer

5. Road Master

6. Ready Tonight

7. Princess Of Hell

8. The Breath Of Satan

9. Witchunter

10. Hellbound

 

  • Anno: 2010
  • Etichetta: My Graveyard Productions
  • Genere: Heavy Metal

 

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