A 16 anni di distanza dal loro ultimo lavoro, Against the Sun, e un anno dopo la reunion, i Vanexa tornano in pista con un album di 12 brani (tutti in italiano e finora inediti su disco) pubblicati dalla Jolly Roger Records.

Mai come questa volta il titolo risulta chiaro e semplice: si tratta infatti di canzoni risalenti al biennio a cavallo tra fine anni Settanta e inizio Ottanta. Al tempo la band savonese, tra i pionieri della cosiddetta New Wave of Italian Heavy Metal, era composta dal nucleo storico, ossia Roberto Merlone alla chitarra, Sergio Pagnacco al basso e Silvano Bottari alla batteria, mentre, per quanto concerne il ruolo di cantante, questo CD vede l’alternanza tra Alfio Vitanza nelle prime tre tracce e Fabrizio Cruciani nei pezzi rimanenti. Si parte con i tre brani cantati dal primo, ex vocalist di un’altra storica band ligure, i genovesi New Trolls: “Hiroshima”, “Brucia la città” e “Jane”, registrate nel 1980 e uscite in versione demo, mostrano un suono tipicamente NWOBHM, molto compatto e coeso, scattante, dinamico e melodico insieme, con testi ottimamente interpretati dalla voce potente e pulita di Vitanza, senza dubbio ispirata più al progressive rock italiano di quel periodo che all’hard & heavy.

Le influenze principali si chiamano Saxon e Def Leppard; esemplificativa, a tale riguardo, la deliziosamente ruffiana “Brucia la città”, sicuro hit single se solo fosse stata composta da un qualsiasi gruppo d’Oltremanica o a stelle e strisce invece che da un manipolo di volenterosi ragazzi liguri. In “Jane” colpiscono gli straordinari fraseggi solistici, prima sovrapposti a linee acustiche, poi sfrenatamente elettrici, nonché gli eccellenti acuti dell’ugola cristallina di Vitanza. “Mille notti” inaugura la porzione dell’album dedicata a tre brani estratti dall’altra cassetta promozionale del 1980, quella che vede Fabrizio Cruciani dietro al microfono.

I suoni si fanno più grezzi, sia dal punto di vista della registrazione, sia sul piano stilistico, con un heavy metal più orientato ai riff e veloce, cantato dalla voce graffiante di Cruciani, tecnicamente meno dotato rispetto a Vitanza, ma più adatto ad interpretare questo tipo di sonorità riottose. “Lasciami stare” mescola hard rock e blues elettrico, dopodiché ritroviamo “Brucia la città” in veste più artigianale, con un riff e un ritornello che entrano in testa all’istante e invitano a muovere ogni parte del corpo e a battere il tempo. Gli altri sei pezzi del CD sono registrati del vivo nel 1979: i primi tre a Pietra Ligure e gli altri tre a Belluno. La resa sonora del concerto in terra savonese non è certo impeccabile, ma la carica e l’intensità che trasudano da queste esecuzioni sono senz’altro notevoli.

Menzioni di merito soprattutto per il divertente hard’n’roll de “L’insegnante” e “La TV” (con testi a dir poco naif tutti da ascoltare). La qualità dei brani catturati a Belluno, invece, è purtroppo scadente e, a mio avviso, sarebbe stato meglio escluderli da 1979-1980 (disponibile sia su CD che su vinile), che purtuttavia risulta un prezioso documento per tutti i fan, vecchi e nuovi, dei Vanexa. Attendiamo presto i nostri, attualmente in formazione largamente rimaneggiata e con due chitarre, a nuove prove discografiche, che costruiscano un ponte tra il glorioso passato e, si spera, un radioso futuro!

P.S. Non perdetevi la traccia nascosta, a titolo “Like a Thunder”, quadrato heavy rock cantato in inglese, posta a chiusura dell’album, esattamente un paio di minuti dopo la fine di “Mille notti” versione live.

 

Costantino Andruzzi

 

TrackList

01. Hiroshima
02. Brucia la città
03. Jane
04. Mille notti
05. Lasciami stare
06. Brucia la città
07. Andare via
08. L’insegnante
09. La TV
10. Hiroshima
11. Lasciami stare
12. Mille notti

 

  • Anno: 2010
  • Etichetta: Jolly Roger Records
  • Genere: Heavy/Hard Rock

 

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