Dopo l’ottimo riscontro avuto dall’album di esordio “Flashback” che dava seguito ad un precedente Ep, e alcune date live di buon successo come il “Qua’ Rock” di spalla alla Strana Officina, eccoci qua con una breve intervista al combo pistoiese dei Discordia!

 

IdM: Iniziamo con una domanda che può sembrare un pò scontata ma è d’obbligo: Come nascono i Discordia?

Discordia: L’idea del gruppo ha preso vita quando 3/5 dei membri attuali hanno deciso di unirsi e generare un sound creativo sotto diversi punti di vista. Inizialmente la band suonava strumentale e proponeva alcuni pezzi originali affiancati da poche cover. Nel 2006 è entrato nella line up il cantante Matteo Bottaro, mentre nell’anno successivo la band ha cambiato ben 3 batteristi, prima di stabilizzarsi nel 2008 con Francesco Micieli.

 

IdM: Come e quando hanno preso forma i testi delle vostre canzoni?

Discordia: I testi sono nati lungo il sentiero, fra esperienze di vita e visioni poetiche di contorno. Essi trattano in maniera comunque diretta il tema del dolore, del sentimento e delle emozioni. Questo tipo di argomentazione è come un filo conduttore che abbraccia il nome Discordia fin dagli esordi, quando nacquero i primi esempi di testi del genere (poi finiti sul demo “Nubi di Passaggio” 2008).

 

IdM: Perchè avete deciso di utilizzare solo testi rigorosamente in Italiano?

Discordia: Per esprimerci meglio. Per poter arrivare direttamente all’orecchio dell’ascoltatore, per farlo riflettere, pensare. E’ una scelta che all’inizio forse ci faceva un pò paura, ma che con il passare del tempo poi è diventata una sorta di coerenza. Se fosse stato scelto l’inglese tutto sarebbe stato più piatto e nella norma, almeno per quanto riguarda il nostro genere.

 

IdM: Tra tutte le Vostre canzoni qual’è quella a cui vi sentite più emotivamente ed artisticamente legati?

Discordia: Difficile dirlo per un brano solo. Ognuno dei 5 membri preferisce qualcosa di diverso in base a ciò che vuole ottenere. Comunque ti cito alcuni pezzi che ci hanno sempre unito e convinto: ‘Scintilla‘ e “Il bianco del silenzio“.

IdM: Quanto conta per voi l’immagine di una Band a livello promozionale e di impatto con il pubblico?

Discordia: Tantissimo. E’ una cosa su cui si dovrebbe sempre insistere e perseverare. L’immagine che uno sceglie è quella su cui poi la gente farà  sempre affidamento. Certo, non bisogna rimanere legati a schemi obsoleti e ripetitivi, è bene rinnovarsi e migliorarsi, per la continua riuscita del progetto.

IdM: Avete dei “modelli” a cui vi siete ispirati artisticamente parlando?

Discordia: Parlare di ‘modelli’ è un pò troppo. Diciamo che le nostre influenze (per chi ascolta attentamente) spesso vengono a galla in maniera diretta, mentre in altre occasioni risultano più un impulso o un’intenzione per creare un qualcosa di più nostro. In ogni caso, per rispondere più velocemente alla domanda, ci sono band (passate e odierne) che reputiamo fondamentali per la  componente del nostro sound: MastodonQueensrycheFaith No MorePFMGenesisLitfibaDiaframma.

 

IdM: Progetti per il futuro?

Discordia: Stiamo concentrando gli sforzi per un possibile secondo album, che vogliamo  sia un netto passo avanti rispetto alle nostre incisioni precedenti. Abbiamo l’intenzione di spingerci oltre, senza rinnegare per questo il sound principale della band. Ogni esperienza di vita reale incide in modo evidente nella nostra musica, e man mano che si accumulano vicende su vicende il quadro non può che comparire sempre più definito.

 

Ringraziamo i Discordia e un grosso in bocca la lupo per i progetti futuri!

 

 

Intervista a cura di: Ursula aka Mandy

 

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