Voto: 4

I Winter of Life sono un sestetto di Napoli composto da Dario Bellicoso (guitars), Gecky Capaccio (Drums), Elia Daniele (Vocals), Peppe Sgro’ (Guitars), Dimitri Tetta (Keyboars), Claudio Vitiello (Bass) che sostituisce Gianfranco delle Cave che in realtà è il bassista che troviamo sul disco che ci è arrivato in redazione.

Il cd che andiamo a scoprire oggi è “Mother Madness” frutto di un lavoro certosino e molto sapiente ma allo stesso tempo abbastanza poco “digeribile” e difficile all’ascolto.
Non me ne vogliate!!! Il progressive metal è un genere molto avvezzo a questo, ma il lavoro in questione è un super concentrato di parti e riff che piano piano porta l’ascoltatore e perdersi e non riuscire a capire quale è il “succo” del discorso.Il disco ricorda moltissimo gruppi come “Pain of Salvation”, “Dream Theater(qualcosa)”, “Symphony x” (dei dischi antecedenti “of sins and shadows”), e i meno conosciuti “Enchant”, rimanendo di base molto melodico e con numerose aperture, spesso proprio per questo il disco risulta “piatto”  e si fa fatica a riconoscere un brano dall’altro.

Io stesso, progger da un 15ennio, ho fatto molta fatica e ho dovuto ascoltare più volte il disco fino a giungere a carpire e definire le parti e i brani, alcuni dei quali sono molto discutibili come “Form of Egotism” che per quanto complesso nelle figurazioni ritmiche risulta in alcuni momenti molto forzato: va bene creare tempi ed incastri ma è un peccato farlo a scapito della musicalità del brano!!!.
Un po’ di note “svizzere “nel solo di “Be forever” che però rimane il mio brano preferito di tutto l’album per i riff accattivanti, le atmosfere molto particolari.

Degno di nota il solo Fusion al quinto minuto di “Mother Madness”, che però sfocia in una parte simil Jazz del tutto fuori luogo per il brano!
Un vero e proprio peccato perché qui di classe ce n’è tanta, soprattutto nel cantato (stupendo cantante e molto completo) capace di passare da registri bassi a quelli alti e di alternare toni graffiati ad altri più puliti. Basso e batteria precisi (ma ahimè sacrificati nel mix), chitarre molto definite ma poco “potenti” e una tastiera che quasi è un sottofondo poco incisiva!
Anche la registrazione non convince: pur essendo il disco registrato dal mitico Mika Jussila manca di  dinamica e i suoni sono molto confusi, con un mix generale che varia a seconda dello stereo in cui si ascolta il disco, un segno evidente che spesso non sono i soldi che si spendono a garantire il mix perfetto, ma l’intesa con il fonico a cui ci si rivolge.

 

Giacomo Paradiso

 

TrackList

01. Mattutino
02. Noumena
03. Mother madness
04. WitHer
05. Form of egotism
06. Befor evher
07. Disillusion
08. Stream of unconsciousness
09 … As back then
10. If silence …
11. VespRo

 

  • Anno: 2009
  • Etichetta: Casket/Copro Records
  • Genere: Progressive Metal

 

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