Voto: 7.5

Lungo le strade del panorama emergente alternativo ecco farsi avanti i Terzolivello con “The Silent City”, album firmato da Alkemist Fanatix Europe/Warner Chappel, la cui realizzazione ha richiesto quasi due anni di lavoro e che rappresenta il primo traguardo concreto della band.
Alle spalle del quartetto trentino che vide i suoi albori nel 2003, due ep intitolati “Synapsy (2006, Powercavy Promotion Agency ) e “Waiting for the tavor “(2007, Promorolling Agency ).

Non c’è dubbio, “The Silent City” segna in tutti i modi il promettente esordio della band proponendo sonorità che spaziando dal Rock puro fino alla New Wave e passando attraverso il post grunge si fondono realizzando così autentici brani melodici contemporaneamente arricchiti da intensi riff di chitarra perfettamente scolpiti nel tessuto musicale senza (e giustamente!) trascurare il potente sostegno della batteria talvolta aggressivo (grazie all’impiego del doppio pedale) talvolta delicato ma sempre insieme sorretto in battere e levare e l’autorevole incisività del basso. Come mettere la ciliegina sulla torta, in questa “cornice” si inquadra perfettamente la bellissima voce pulita e dalle varie sfaccettature di Denis Cappelletti.

Tenace l’apertura della tracklist con “In This Moment” dove a iniziare il lavoro d’intreccio del brano è proprio il continuo rincorrersi di riff chitarristici e batteristici fino ad armonizzarsi a vicenda. Già da subito la grinta del vocalist si impone dimostrando sin dall’inizio che “The Silent City” non si tratta di certo di un lavoro banale.
Segue “Cherry Slot” che si apre e si chiude con pacati ma marcati giri di basso e ricorda molto il sound new wave/post punk dei The Cure, specialmente se poniamo attenzione al timbro e all’interpretazione del nostro Denis ci accorgiamo che richiamano quella accattivante, multiforme e commovente del leader Robert Smith.
Rapido e spedito l’intro di “Heartbreak Hotel” per poi, come nella traccia d’apertura, sfumare nel gioco d’intreccio tra riff di chitarra e battere e levare batteristici.

È il turno della bellissima “Walking In The Snow”, il cui intro bassistico richiama sempre il sound targato The Cure e appare subito come qualcosa di discinto dal brano (verrà ripreso poi nelle strofe). Tutto inaspettatamente sfocia in decise sonorità graffianti dell’hard rock/post grunge che rievocano gli americani Alter Bridge (come anche la traccia seguente “Bellatrix Smile”).

Proseguendo nella tracklist la tessitura musicale dei brani si fa sempre più dura, più sferzante e “Syntetic” e “Lost”, con l’attacco di sola chitarra e la batteria che entra quasi come rincorresse l’arpeggio chitarristico per poi raggiungerlo e ricongiungersi con esso, ce lo mostrano appieno.
Suggestiva la ballata “Happy Birthman” anch’essa non priva d’arpeggio iniziale dove ritorna la sfaccettatura emozionante del timbro vocale di Denis a ricamare il tutto.

Il tono (la voce addirittura diventa graffiante) e l’arrangiamento tornano a essere di nuovo aggressivi in “Nevertold Life”.
“Indifference” chiude (non del tutto – poi saprete strada facendo il perché!-) la scaletta di “The Silent City” senza perdere stabilità ritmica e sonora che ha caratterizzato fin’ora questo valido e promettente esordio nonché interessante.

A sorpresa o come si suol dire “dulcis in fundo” la ghost track numero 11. Questa spetterà a voi a scoprirla e ad ascoltarla. Io non vi dico più nulla! Buon lavoro e buon ascolto!

 

Erika Baini

 

TrackList

01. Bellatrix smile
02. Cherry slot
03. Heartbreak hotel
04. In this moment
05. Walking in the snow
06. Syntetic
07. Lost
08. Indifference
09. Happy birth men
10. Nevertold life
11. ???

 

  • Anno: 2010
  • Etichetta: Copro Records/PHD/Alkemist Fanatix Europe
  • Genere: Rock

 

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