Voto: 6

Sesto album per i veronesi ARTHEMIS, che con l’attuale “HEROES” prendono decisamente le distanze dalla loro passata produzione. Se nelle releases precedenti si può riscontrare una forte influenza “ottantiana” per quello che riguarda il songwriting e l’uso dei suoni, l’attuale lavoro si muove su territori decisamente più moderni, grazie ad una produzione rocciosa ed all’utilizzo di riffs pesanti e corposi, accostabili a quelli utilizzati dai Rage di “Unity”, “XIII” e “Speak Of The Dead”.

Proprio la band di Peavy Wagner fa capolino nelle iniziali “SCARS ON SCARS” e “VORTEX”, due brani che ruotano essenzialmente su dei mid-tempos inframezzati da parti più tirate, che mettono in evidenza la buona tecnica dei vari componenti. “7 DAYS”, con il suo riff stoppato mi ha ricordato parecchio alcune cose degli ALTER BRIDGE, mentre la veloce “THIS IS REVOLUTION” riporta la band in territori assolutamente RAGE-oriented. Il quinto brano, “HOME”, con il suo incedere oscuro, non sfigurerebbe affatto nel repertorio dei MERCYFUL FATE. La sesta traccia, la strumentale “CROSSFIRE”, è in realtà un esercizio di tecnica chitarristica (fortunatamente piuttosto breve). Le successive “HEROES” ed “UNTIL THE END”, altri due pezzi piuttosto lenti, poco aggiungono a quanto sentito in precedenza (eccetto una bella parte di chitarra spagnoleggiante che fa da preludio al solo della prima), mentre “RESURRECTION” si distingue semplicemente per essere il brano più tirato dell’intero lavoro.

Si chiude con “ROAD TO NOWHERE”, una breve outro ancora una volta strumentale.

A questo punto credo siano doverose alcune considerazioni; tralasciando un eventuale giudizio sull’originalità del lavoro (i riferimenti ad altre bands sono evidenti, ma in ogni caso è sempre meglio qualche buona scopiazzatura piuttosto che alcune porcate immonde, spacciate per innovazione, che troppo spesso tocca sentire), devo dire che “HEROES” mi ha convinto poco. Questo perché, a mio parere, le componenti ritmica e melodica sono nettamente sbilanciate a favore della prima (infatti, mentre i riffs di chitarra fanno subito presa, le melodie in generale ed i ritornelli in particolare non sono assimilabili neppure dopo vari ascolti). Credo che ciò sia imputabile principalmente alla prestazione del nuovo singer, non tanto per il fatto che egli sia inferiore tecnicamente (e di molto!!!) al suo predecessore, anzi, in teoria un timbro più grezzo meglio dovrebbe adattarsi al nuovo percorso musicale intrapreso dalla band. In realtà Fabio sembra a suo agio soltanto nelle parti più rabbiose, mentre fatica parecchio sulle parti che necessitano di maggiore interpretazione, soprattutto se deve affrontare tonalità medio-basse. Al momento la sua voce (un mix tra Hansi Kursch ed il primo Peavy Wagner) non gli permette di affrontare al meglio le varie situazioni che i compagni gli propongono all’interno dei brani. Proprio il singer dei RAGE dovrebbe essere preso ad esempio da Fabio, dato che rappresenta l’esempio perfetto di come, tecnicamente parlando, un non-virtuoso (chi se lo ricorda su albums quali “PRAYERS OF STEEL” o “REIGN OF FEAR”?) riesca, con il tempo, ad adattare perfettamente la propria voce al contesto musicale nel quale si trova a lavorare.

Concludendo, penso che in generale “HEROES” sia un discreto album, che potrebbe essere buono se fosse convincente in ogni sua componente (e la voce al momento non lo è); quindi credo che da musicisti esperti come gli ARTHEMIS sia lecito aspettarsi molto di più, se vogliono competere a livello internazionale con le migliori bands del genere.

Andrea B.

TrackList

01. Scars On Scars
02. Vortex
03. 7Days
04. This Is Revolution
05. Home
06. Crossfire
07. Heroes
08. Until The End
09. Resurrection
10. Road To Nowhere

  • Anno: 2010
  • Etichetta: Crash & Burn Records/Helvete & Hate
  • Genere: Heavy Metal

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