Voto: 8

Con un nome simile e con la definizione di heavy metal agreste, qualche recensore poco attento o un pubblico distratto, potrebbero tacciare i bolognesi Vade Aratro come un gruppo demenziale, ma vi posso assicurare che non è cosi! Sin dalla biografia che mi hanno inviato, in cui allegata c’era una spiga di grano, si evince che per loro le Storie Messorie sono i ricordi di una campagna coltivata come tanti anni fa, prima del boom economico che tolse tante braccia all’agricoltura. L’album è in pratica un concept diviso in quattro parti, “Trilogia del Grano” per i primi quattro brani, poi “Il Diavolo in Carrozza” altri due, “Trilogia della Vite” altri quattro e la conclusiva “Sono Caduto” con gli ultimi due.

L’inizio è un intro di piano suonato egregiamente da Marcello Magoni, anche chitarrista e voce insieme agli altri due componenti: Federico Negrini, bassista e Riccardo Balboni alla batteria. Dopo l’intro si parte con “Aratro” metallica e pesante con ottimi cambi di tempo e una sezione ritmica niente male, che ci descrive l’uso dell’aratro stesso e ci introduce “Il Tempo della Semina” , fossi in voi starei molto attento ai testi (tutti composti da Magoni), che vi faranno capire i sacrifici di chi lavorava la terra, ma la gioia stessa al raccolto, che dava vita a tante famiglie!

La musicalità del lavoro è veramente attraente, ci sanno fare i bolognesi, attivi dal 2006 e che sono in lavorazione al nuovo album che spero veda la luce entro l’anno, considerate che incidono il tutto nella loro sala prove tra i campi, ma la produzione è davvero buona! Dico la verità, son stato rapito da questo lavoro che profuma di terra e di vecchi tempi, quelli dei nonni della mia generazione, che molti di voi purtroppo non conoscono.. Unica pecca forse la voce, non eccelsa, ma tutto si può migliorare.

Cadenzata, molto hard rock, con un riff possente “Piccola Storia Messoria” che chiude la prima parte e lascia all’intro (come al solito di solo pianoforte e di effetti naturali) “Vade Aratro Satana” il presentarci “Il Diavolo in Carrozza” altra potente song tra il metal e l’hard inframezzata brevemente dalla filastrocca “piove piove viene il sole..” per ripartire durissima facendoci scapellare di brutto!

La terza parte è introdotta dal breve solo di piano “Vita Vitae” e si entra nel tempo della vendemmia e nei racconti del vino che sta invecchiando con le belle “..E attraverso il calice sembrava ancora più bella“, autentica perla di poesia, con suoni più melodici ma anche con sterzate molto hard, “Vendemmia” che ci ricorda qualcosa dei Kurnalcool, se non altro per l’argomento! Splendida ricostruzione della vendemmia, chi ha partecipato almeno una volta alla stessa si ritroverà protagonista di questa song anora molto potente. “Invecchio” è secondo me la migliore del lotto, il testo riguarda un vino destinato ad invecchiare ma come non vederci il cammino stesso della vita umana?”Quando ero giovane, quanto mi sono perso..” quanti di noi possono pensarlo? Comunque tutta da ascoltare e soprattuto da seguirne il testo, qui la musicalità è molto ossessiva con un gran lavoro di basso, senza cambi di tempo, quasi indefinibile, fino a che non esplode nella brutalità del metallo pesante e tirato al massimo!

Si arriva così alla fine delle quattro parti con l’ennesimo breve strumentale che oltre al pianoforte presenta un breve assolo di chitarra acustica e ci lancia nella quasi speed  “Sono Caduto“, che chiude alla grande questo sorprendente album dei Vade Aratro! Conclusioni, il metal agreste mi piace e spero piaccia anche a voi, contattateli tramite my space!

 

Klaus P.

 

  • Anno: 2008
  • Etichetta:  Autoprodotto
  • Genere: Heavy Metal Agreste

 

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