Voto: 8
Eccoci al debut album degli Sweet Insanity, band bolognese con all’attivo un EP (Welcome To The Theater – 2007) che ha ottenuto diversi riscontri positivi in patria e all’estero.
Questo “Believe In Some Kind Of Truth” (nella cui cover campeggia un televisore che probabilmente fa riferimento alla “verità” che da quest’ultimo ci viene somministrata giornalmente), ci accoglie con un intro intimista, nel quale veniamo catapultati in un mondo forse ottocentesco, con ticchettio di orologio, carillon, un uomo che scrive e fischietta, seguito da un arpeggio ostinato ed ossessivo che lascia presagire un’aggressione sonora imminente.
Ed infatti questa arriva subito dopo con Ready To Burn, brano dalla velocità sostenuta che ci accoglie con un riff classicheggiante, in pieno stile heavy metal. La tecnica esecutiva è evidente, i ragazzi sono in gamba, e lo dimostrano anche negli assoli. La timbrica del cantante, come anche la cadenza ricorda a tratti Hetfield (nella strofa) o Mustaine (nel ritornello) creando uno strano ibrido che ben si sposa col genere anche se avrei usato meno effetti per non snaturare la prestazione del cantante. Gli Sweet Insanity non perdono tempo in fronzoli, e ci assaltano subito dopo con The Cellar Door (citazione dal film Donnie Darko o dal film omonimo?), che parte con un riff sostenuto per evolvere in buone melodie strumentali, in linea con il loro genere, che resta fedele ad un heavy classico con molti richiami rock e thrash ma senza perdere omogeneità. Anche nel mid-tempo The Last Is Least, si colgono riferimenti di cui sopra, e ci viene data prova di un sound monolitico e rockeggiante ed un assolo dalla melodia accattivante.
A seguire la particolare Conflict che ci delizia con un inserto di arrangiamenti orchestrali, inaspettati vista la natura metal che aveva aperto il brano, e che lo chiude con un riffone da puro headbanging. Proseguendo con l’ascolto ci troviamo sulla traccia 6, dove “vestiti per uccidere” ci riporta allo stile dei brani di apertura, con il cantato molto “Metallico”, e qui comincia un lieve senso di stanchezza, dovuto alle melodie vocali non eccessivamente varie rispetto a quanto ascoltato finora.
Subito ci aggredisce Libido, con i suoi arrangiamenti “Megadethiani” che convincono pienamente; la voce è in linea con gli arrangiamenti, ma anche in questo caso un eccesso di effetti rischia di appiattire il risultato finale. E’ evidente ora, che gli effetti sulla voce sono una scelta stilistica che personalizza il lavoro dei Sweet Insanity. All’ascoltatore il giudizio sul gradimento o meno di questa scelta. Io li trovo a tratti eccessivi (soprattutto quando si sfocia quasi nell’effetto Cher). L’apertura lenta di Sons Of The Dust dona un po’ di varietà a quanto fin qui ascoltato, soprattutto con il suo cantato intimo, che prosegue con melodie che mi ricordano Silence, And The Firmament Withdrew dei Dark Tranquillity. Si riprende con Angel anch’essa dall’incedere “Metallico”, seguita da Born To Be Against dal riffing alla Megadeth, e ci si avvicina alla conclusione con l’ottima Virtues & Sins che apre a gustose melodie maideniane, sia a livello vocale che chitarristico.
I nostri Sweet Insanity si congedano con un brano malinconico e gotico, quasi vicino alle sonorità degli HIM, nel quale la voce regala emozioni vere, accompagnata da arrangiamenti delicati. Un vero gioiello che impreziosisce il sound di questo disco. Benché sull’intero ascolto la voce tenda un po’ a ripetersi ed a stancare sugli ascolti ripetuti, questo Believe In Some Kind Of Truth è un disco veramente interessante, sicuramente ci sono canzoni che possono fare la felicità degli amanti del genere, con alcuni momenti degni di nota che fanno ben sopportare la ripetitività di alcune soluzioni ritmiche e vocali, sulle quali la band deve lavorare. Non resta che augurare ai nostri connazionali di trarre i meritati frutti del loro lavoro, e gustarsi questo album nell’attesa del suo successore.
Alex “Il Dottore” Taino
TrackList
01. Zeia Mania
02. Ready to Burn
03. The Cellar Door
04. The Last is the Least
05. Conflict
06. Dressed to Kill
07. Libido
08. Sons of the Dust
09. Angel
10. Born to Be Against
11. Virtues & Sins
12. A Funereal Lullaby
- Anno: 2009
- Etichetta: Hurricane Shiva/Andromeda/Alkemist Fanatix Europe
- Genere: Heavy Metal