Voto: 8
Se c’è una cosa che mi piace è poter far recensioni di gruppi della mia zona, dopo averli visti live. E’ questo il caso dei Soulpit, band metal padovana che affonda le sue radici nel lontano 2004 come coverband dedita al death svedese. A sei anni di distanza dalla loro nascita, i Soulpit lanciano il loro debut album “Substantial” che qui dalle mie parti era molto atteso e quasi lo si dava per disperso, visto che l’ultima release è datata 2006…ma il 22 Maggio ci hanno rinfrescato la memoria!
“Substantial” è un album composto da 11 canzoni ed è prodotto veramente molto bene, con gusto e classe, ma soprattutto con personalità e confezionato in maniera molto stilosa. Lo stile della band è veramente personale: se da un lato al venatura death svedese/death melodica è molto presente e viva (leggasi il cantato di Lucifero in primis), dall’altro serpeggia una venatura hard rock. E’ difficile pensare come death metal e hard rock possano coesistere in unico prodotto, ma questo dovreste chiederlo a Lorenzo (chitarra). Quello che più mi ha colpito in “Substantial” è proprio questa loro personalità e la classe che trasmettono…una classe matura e sempre presente.
Ad aprire le danze abbiamo “Forming…” che non si delinea come un’intro inutile come quasi sempre accade, ma come una mano che ci accompagna in casa Soulpit (bellissima la parte acustica). Il viaggio vero e proprio inzia, però, con “Reliance in Time” e “Close Distance Poem” (di Lamb of Godiana memoria) in cui la batteria martellante di Seba segue fida lo scream di Lucifero (in arte Enrico) fino ad aperture melodiche veramente emozionanti…della seconda, tra l’altro, è stato fatto un videoclip molto bello. A questo punto comincia “Substance”, che nel suo incedere ci regala oltre a voci sofferenti, anche chitarre acustiche e quelle che credo siano maracas; in questo caso c’è più spazio per il pathos e a riff più “esotici”. Per altro, questo pezzo in live è veramente una goduria, così come la successiva “Trapped Into The Soulpit”, violenta e senza compromessi. Non voglio rovinarvi troppe sorprese, anzi vi lascio la curiosità di scoprire completamente da voi il resto dell’album. Vi anticipo solamente che hanno preso parte alcuni guests, anch’essi noti nella scena underground italiana (nonché amici della band): di particolare rilievo la partecipazione della cantante Antonella Buosi (Scarecrows, voce divina) nella canzone “Ephemeral Need” e del chitarrista Khaled Abbas nel solo di “Substance”.
Che dire? Siamo di fronte ad un album veramente pregevole, a partire dalla confezione sino alla produzione, dalla scrittura, all’esecuzione. Se proprio dovessi pensare a qualche rifinitura opterei per linee vocali più modulate (in alcuni casi più chiusure growl e in altre più aperture scream) per tenere viva la tensione. Da ascoltare, su tutte, “Substance” e “Trapped Into The Soulpit”. Bravi tosi!
Teo Mule
TrackList
01.Forming…
02.Reliance in Time
03.Close Distance Poem
04.Substance
05.Trapped Into The Soulpit
06.Carved
07.Emphemeral Need
08.Downfall In Empathy
09.Astray
10.I. For Istinct
11.Reminiscence
- Anno: 2010
- Etichetta: Sweet Poison Records/Gatti Promotion
- Genere: Melodic Death Metal
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