Voto: 5.5

Ed eccoci arrivati, infine, alla fine del viaggio nel mondo di Veirg, One Man Band barese che in nove mesi, nell’Anno Domini 2009, ha partorito ben quattro dischi. Winternacht è, per l’appunto, il quarto disco che l’artista pugliese ha tirato fuori, rigorosamente autoprodotto (in tutti i sensi) come i precedenti dischi.

In questo disco, Veirg ha messo da parte l’influenza burzumiana che permeava il precedente disco, per rituffarsi a capofitto nel Raw più bieco (è di nuovo l’accoppiata Darkthrone – Mayhem a dare linfa al sound). Piccolo passo indietro per quanto riguarda la produzione, ma ho avuto come l’impressione, che a ‘sto giro ci sia qualcosa che dia un’impronta personale al lavoro di Veirg (ed era anche ora!).

Veirg rinuncia a qualsiasi intro per partire subito a razzo con Access to the Lower Heaven, a cui seguono altri pezzi non male, ma che un po’ pagano, come quasi tutti quelli scritti dal nostro, dei titoli non proprio fantasiosi. Empire of the Black BloodField of Dead AngelsEndless Abyss.. insomma, tutto che rientra forse un po’ troppo nei canoni (ma non c’è da disperarsi: non è il solo). Non manca questa volta l’omaggio ad un’altra band, ed in questo caso mi ci sono messo con orecchio ipercritico ad ascoltarlo. Trattasi infatti di una cover dei Dissection (band che amo in maniera particolare): Where Dead Angel’s Lie, il mio pezzo preferito. Esperimento riuscito? Esperimento riuscito per metà? No, a mio avviso esperimento non riuscito affatto. Mi spiace essere così diretto, ma sui Dissection non transigo: questa versione è pessima, sorry.

Tralasciando il mezzo stupro ad uno dei più grandi capolavori della storia del Black Metal, Winternacht conferma l’amore spassionato di Veirg per la scuola scandinava. Alla fine di questa quarta recensione, sono sicuro di poter dire con certezza che i lavori di quest’artista sono consigliabili ad un pubblico limitato: tradotto, se non sei un Blackster, meglio che non ti ci avvicini proprio. Per chi rientra nella categoria, un ascolto lo si può dare tranquillamente: un po’ più superficiale magari ai primi due, ma più attento agli altri due. Però, magari, saltando a piè pari l’ascolto di Where Dead Angels Lie.

 

Daniele Ogre

Last but not least, un consiglio a Veirg: delle volte non basta la produzione grezza a fare un lavoro Black da consegnare ai posteri. Ci dev’essere soprattutto un maggiore impegno a tirare fuori la PROPRIA Anima Nera. Per quanto riguarda le One Man Bands, è una cosa abbastanza difficile da fare. Ma chi ci riesce, avrà per sè un piccolo pezzettino di immortalità.

 

TrackList

01. Access to the lower heaven
02. Empire of the black blood
03. Glacial gates
04. Field of dead angels
05. Endless abyss
06. Where Dead Angels Lie (Cover Dissection)
07. Hates my soul
08. Tomb of silence

 

  • Anno: 2009
  • Etichetta:  Autoprodotto
  • Genere: Black Metal

 

 

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