Voto: 8.5

Paul Watzlawick è stato uno psicologo austriaco, primo esponente dell’autorevole scuola americana di Palo Alto. Fautore degli studi sulla pragmatica della condizione umana e delle teorie del cambiamento e del costruttivismo radicale ebbe un ruolo di spicco nell’evoluzione degli studi della comunicazione e dei problemi umani. Quale nome più adatto quindi per una band assolutamente anticonvenzionale, ipnotica e suggestiva?

I Watzlawick sono un gruppo originario di Pisa, formato nel gennaio del 2009 da Luca Cantini (Voce), Luca Federighi (Chitarra), Filippo Cosci (Basso) e Vanni Anguillesi (Batteria) che si presentano al grande pubblico con la loro prima prova in studio, l’EP “Prologue”.

“Prologue” è un emozionante viaggio ai limiti della psichedelia e del post-rock tra ondate furiose di chitarre distorte (“Fade To Blue”) e intense riflessioni romantiche in clean e in veste acustica (“Red Giant”, “Egoism”). Con un’ attitudine tendenzialmente math e cervellotica rappresentata dagli innumerevoli cambi di dinamica e di tempo, la band toscana cesella sei brani di elevata fattura che si diramano spesso e volentieri in momenti elettronici (che strizzano l’occhio al rock dei 65daysofstatic) e in orchestrazioni struggenti alla Godspeed You Black Emperor!

I sei pezzi del lotto hanno una durata media abbastanza elevata (intorno ai 6 minuti), bastava davvero poco quindi, 2 o 3 brani al massimo, per sfornare un full length in piena regola che avrebbe spinto e rappresentato la band in maniera migliore. I presupposti per un gran disco ci sono tutti!

 

Dario Iocca

 

  • Anno: 2009
  • Etichetta: Autoprodotto
  • Genere: Post Rock

 

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