Voto: 7
I pugliesi Vitales Exsequiae debuttano con un’autoproduzione che consta di 4 tracce, tutte piuttosto estese, all’insegna del gothic doom metal più melancolico e cupo, di scuola My Dying Bride e primi Paradise Lost per intendersi, ibridato con stilemi progressive death che si rifanno a un gruppo di grande influenza come gli svedesi Opeth.
Nata nel 2007, la formazione ha subito diversi avvicendamenti e ora si è finalmente assestata su un quintetto, anche con l’inserimento del tastierista Luca Zecca, il quale conferisce alle canzoni dei nostri un tocco suggestivo e progressivo, appunto. In circa mezz’ora, i VE ci conducono in un viaggio oscuro e sulfureo, con titoli quali “The Anatomy of Ineptitude”, sinfonia nera e goticheggiante cantata dalle vocals laceranti e gutturali di Marco Squillino, e impreziosita da un break solistico in cui chitarre e tasti d’avorio interagiscono molto bene creando pregevoli melodie.
“Requiem for a Dream” si muove su coordinate abbastanza simili, mentre “Pale Morning, Then the Void” punta su riff più “rotondi” e ha un impatto globale potente e immediato, pur con un finale acustico e “liquido” di sicura suggestione. La conclusiva, lunga “Shallow Flower” batte invece sentieri decisamente rallentati e gothic-depressive doom, con qualche blitz ritmicamente più sostenuto; fa capolino un cantato pulito e recitato che valorizza l’aura malinconica di cui sono intrisi i frangenti dominati da arpeggi su base tastieristica.
Consigli per il futuro: alternare maggiormente il growl con le clean vocals, al fine di spezzare una certa monotonia e aumentare il fascino arcano delle sonorità dark-gotiche, cercando anche di focalizzare meglio la produzione con il giusto risalto per le chitarre, che risultano un po’ troppo in sottofondo rispetto alle tastiere. In attesa di queste (e altre) migliorie, per ora possiamo congedare questi 5 giovani musicisti con un giudizio complessivamente positivo.
Costantino Andruzzi
TrackList
01. The Anatomy of Ineptitude
02. Requiem for a Dream
03. Pale Morning, The the Void
04. Shallow Flower
- Anno: 2009
- Etichetta: Autoprodotto
- Genere: Gothic/Doom Metal
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