Voto: 9
Album ufficiale di debutto per i salentini “Clinicamente Morti” dopo l’ottimo demo “Obitorio”, che come tematica tratta i sette peccati capitali, facendo risaltare l’affinità tra il loro significato classico e la lettura in chiave moderna.
Il genere in questione è sano death metal, con ovvi riferimenti a Death e Carcass, ma sarebbe troppo riduttivo visto che la band si muove con molta maestria tra riff devastanti tipo Sepultura e incursioni industrial alla Fear actory.
Dopo l’intro suonato “Humana Doctrina”, che la dice lunga su ciò che ci aspetta con il suo fobico districarsi tra mid-tempos di batteria e riff spaccaossa, mi accorgo subito della particolarità del cantato in lingua italica, scelta coraggiosa che io approvo a pieno.
Si parte subito con “Avarizia Schiavo d’Avidità”, in questo pezzo la batteria dimostra a pieno quanto può essere devastante, e gli incastri di chitarra sono praticamente perfetti, per sfociare nell’esibizione del solista, che per me è semplicemente sublime. Unica pecca il cantato un po’ troppo cadenzato.
“Invidia il Seme dell’Odio”: qui anche il basso dimostra che si può fare più che semplice accompagnamento, chitarre molto più “Fear Factory”, perciò pezzo meno melodico ma molto più tagliente.
“Gola Fame di Peccato”: parte a razzo questo pezzo, per poi assestarsi e ripartire di nuovo in modo oscenamente devastante, i cambi di tempo la fanno da padrone, la parte centrale poi lancia la chitarra solista verso la sua opera più grande che vedremo in seguito.
“Superbia Il Culto del Superbo”: il ritmo si alza, gli incastri delle chitarre diventano sempre più contorti, la batteria ormai è una macchina da guerra, ennesimo pezzo con assolo meraviglioso, anche il cantato convince di più ora.
“Lussuria Appetito Carnale”: pezzo che apre spazio alla melodia, ma considerarlo tranquillo, sarebbe un tragico errore, la ritmica è tagliante e la batteria nel cambio tempo fa tanto male, ottimo mix tra melodia e velocità.
“Ira Il Giorno dell’Ira”: colpo in canna a fucile e vai. Uno dei miei pezzi preferiti, né sconti, né compromessi death metal e basta. Chitarre, che negli incastri tanto mi fan tornare in mente The Sound of Perseverance, appena si accelera, il ritmo diventa devastante, ancora un ottimo pezzo.
“Accidia Colpevole d’Indolenza”: pezzo di chiusura, ed i C.M. calano l’asso nella manica, per definire il lavoro del chitarrista solista in questo pezzo, direi tranquillamente che è la sua 9a sinfonia, ben 3 assoli in questo pezzo, uno più bello dell’altro, ma è tutta la band a dimostrare la maturità raggiunta miscelando a dovere melodia a devastanti accelerazioni. Questo pezzo chiude davvero l’album in bellezza.
Dunque, ottimo lavoro che a me ha convinto parecchio per una delle band migliori del panorama metal italiano, io terrei d’occhio i nostri eroi, ne vedremo delle belle.
Furia “Helllcommander”
Tracklist
01. Humana Doctrina (Intro)
02. Schiavo d’Avidità (Avarizia)
03. Il Seme dell’Odio (Invidia)
04. Fame di Peccato (Gola)
05. Il Culto del Superbo (Superbia)6. 0Appetito Carnale (Lussuria)
07. Il Giorno dell’Ira (Ira)
08. Colpevole d’Indolenza (Accidia)
- Anno: 2009
- Genere: Death Metal
- Etichetta: Autoprodotto
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