Voto: 9
“The bridge is crossed, the book opened…”: con questi versi contenuti nella intro “The Cradle and the Blade” si apre il secondo lavoro degli Aleph, quintetto bergamasco dedito ad un dark-death metal con marcate influenze prog- sinfoniche.
Il primo nome che viene in mente come termine di paragone è quello degli Opeth, vista anche la massiccia presenza delle tastiere all’interno del suono dei nostri, come dimostra la valida “Bringer of Light”, che mette in mostra in particolare lo stile canoro di Dave Battaglia, gutturale ma sempre accessibile, ispirato alla lezione di Tom Gabriel Fischer dei Celtic Frost ma comunque dotato di buona personalità e ben attagliato al genere proposto.
Degna di nota la varietà ritmica di un brano quale “The Voices from Below (2349 A.D.)”, molto elaborato e sfaccettato, come pure “Chimera”, in cui il death svedese di scuola At the Gates si mescola con sonorità progressive e orchestrali di grande suggestione; affascinante lo stacco acustico, che lancia un bell’assolo di chitarra sostenuto da possenti bordate ritmiche.
Eccellenti vocals in larga misura recitative e pulite nella gotico-melanconica “An Autumn Colder Than Winter”, in cui si risentono certi My Dying Bride, mentre la mastodontica “Tidal Wave” (oltre 12 minuti) dimostra come ci troviamo di fronte ad una band ambiziosa e che sa il fatto suo alle prese con una composizione prog-death-jazz che non sfigura al cospetto dei maestri Opeth; ancora clean vocals mirabilmente alternate a growling.
Chiuso dalla riedizione di “El Aleph”, strumentale multiforme in cui è racchiusa tutta la bravura tecnico-compositiva del combo lombardo, “Seven Steps of Stone”, non a caso mixato e masterizzato in Svezia dal quotato Pelle Saether, è verosimilmente la prova della definitiva maturità per questi ragazzi, che, è bene ricordarlo, sono attivi da 11 anni; ciò non significa che per gli Aleph non ci sia spazio per un’ulteriore evoluzione, anzi mi aspetto altre grandi cose da loro.
Ottimo disco per una delle migliori band italiane in giro attualmente, la cui levatura va ben oltre i confini nazionali.
Costantino Andruzzi
TrackList
- Anno: 2009
- Etichetta: Fuel/Sweet Poison Records)
- Genere: Dark Death Metal
Links: