Quanto segue è il prodotto, più che di un’intervista, di un amichevole chiacchierata con Paolo, simpatico e disponibile chitarrista dei nostrani Ancient Dome, da poco usciti sul mercato col validissimo “Human Key“.

Ciao Paolo. Innanzitutto, presentaci il tuo gruppo gli Ancient Dome! Chi siete, sul palco e nella vita?

Ciao Francesco, grazie da subito a te per l’intervista, allo zio Klaus per il portale di supporto al metallo italiano e in generale a tutti quelli che si fanno in 4 per dare visibilità alla realtà underground heavy metal italica…
Gli Ancient Dome nascono nel 2000, della formazione originaria rimaniamo io e Cuzzo, che all’epoca avevamo 18 anni e tanta voglia di conquistare il mondo con la nostra musica… La line up ha visto un cambio di chitarra, e un cambio di batteria, ora siamo fissi sui 4 elementi (io – voce e chitarra, Cuzzo – basso, Ale – chitarra, Joe – drums), e contiamo di rimanerlo. Chi siamo nella vita lo tralascio, anche perché perderemmo credibilità metallica… ah ah ah!!! Per qualsiasi altra informazione trovate tutto sul nostro sito (www.ancientdome.com), non sto a dilungarmi rischiando di annoiare chi legge…

Human key” lascia trasparire tutto il vostro amore per il thrash vecchio stampo. Al giorno d’oggi molti sostengono che si tratti di un genere che ha esaurito le proprie potenzialità; io sono fermamente convinto che non sia cosi, e lo dimostrano i validi prodotti usciti sul mercato negli ultimi anni. Qual è la tua opinione al riguardo? Credi che si possa ancora dire qualcosa di nuovo, o semplicemente suonate quello che più vi piace senza porvi domande?

Direi che suoniamo quello che più ci piace… per dirla tutta, gli ascolti più “retrò” vengono dal sottoscritto. I restanti membri ascoltano attualmente anche molto della scena thrash odierna, che in tutta onestà non apprezzo del tutto. Il loro contributo, in piccole dosi per non snaturare il nostro sound (te lo possono confermare loro stessi), lo apportano comunque, e soluzioni più “moderne” possono anche essere intraviste fra le righe, nei 44 minuti di “Human Key”. Il mercato attuale, e mi preme sottolineare che l’Italia, seppur bistrattata, sta fornendo il suo importante contributo, è ricco di nuovi episodi thrash da capogiro; stiamo vivendo una seconda giovinezza, non mi stanco di ripeterlo, e questo non può che essere un bene! Potenzialità esaurite? Non direi, anzi, ascoltate per credere quanta personalità moltissime band mettono nei propri lavori, senza che essi “odorino” di riciclo…

Spesso anche i metallari “duri e puri” hanno a livello musicale i propri scheletri nell’armadio: cosa ascoltano gli Ancient Dome nella vita di tutti i giorni?  E soprattutto: i vostri ascolti quotidiani hanno un certo peso in sala prove, in fase di composizione?

Come già detto in precedenza, gli ascolti sono molto differenti: personalmente seguo la scena underground con più interesse degli highlights attualmente, e sto scoprendo ogni giorno sempre più realtà nascoste che meriterebbero di uscire dall’anonimato in cui sono rinchiuse. Comunque la direzione è sempre thrash old school, heavy metal anni ’80 e US Power, virando spesso verso death metal tecnico vecchio stampo… ovviamente il peso di questi ascolti è gigantesco: noi non sperimentiamo, di conseguenza ci ispiriamo e tentiamo di rendere nostra la musica che ascoltiamo!

Leggo sul vostro sito che domani sera vi aspetta una serata volta a promuovere il vostro nuovo album. Quanto è importante a tuo avviso l’attività live perché il mercato possa ben assimilare il prodotto? Avete già in programma altri concerti di promozione per il momento?

L’attività live è fondamentale per noi, come per chiunque: è il lasciapassare verso una notorietà maggiore, un aiuto se come noi hai bisogno di promuovere un album (e di venderlo, non siamo ipocriti…), una mano per ampliare il bacino di supporter. Anche una band ha bisogno di sistemare il proprio curriculum, non solo chi lavora, e la dimensione “on stage” risulta essere fondamentale. Personalmente, da un passato timido e poco propenso ad apparire su un palco, ora vedo il tutto come un’occasione per mostrare il nostro valore, o per far cagare ancora di più a chi non ci sopporta (fa parte del gioco)… e tutte le esperienze, ma proprio tutte (dal baretto di paese, al palco del locale famoso), aiutano a maturare e a fare autocritica se necessario!

Per quanto riguarda l’immediato futuro del gruppo, pensate per un po’ di dedicarvi unicamente alla musica dal vivo oppure è vostra intenzione iniziare fin da subito a comporre nuovo materiale, di modo da poter dare presto in pasto al mercato il successore di “Human Key”?

Il materiale è già pronto da tempo, va solo rifinito in sala prove: devi sapere che è dal novembre 2007 che siamo in ballo con “Human Key”, e tra un inghippo e l’altro (come credo sia normale maturando esperienza nel registrare il primo album) solo questo gennaio è venuto alla luce definitivamente… ci dedicheremo con forza all’attività live, che come dicevo prima servirà a far girare di più il nome, e a far girare un minimo il cd, che è obiettivo primario di ogni band, ma nel frattempo non staremo con le mani in mano! Anzi, se verrete prossimamente a vederci, potrete ascoltare 2/3 nuove canzoni che già hanno uno scheletro quasi definitivo…

Parlando di concerti, la cosa più importante è sempre il riscontro del pubblico: è in base a quest’ultimo che un gruppo può trarre qualche indicazione sul proprio operato. Cosa mi puoi dire al riguardo? I kids reagiscono bene alla proposta?

I più giovani si emozionano e si scatenano di più quando proponi una cover famosa, ma ci siamo passati tutti per quel periodo, e in pochi possono dire di essersi immediatamente interessati alla dimensione underground; i ragazzi di “una certa età” ascoltano per farsi realmente un’idea di quello che è il tuo livello, per capire se possono essere interessati alla proposta o meno… come sempre le opinioni sono contrastanti: c’è chi al termine del concerto ti fa i suoi più vivi complimenti, chi se ne va prima, chi non ti ha degnato del minimo interesse tutta la sera e così via, come già scritto sopra, fa tutto parte del gioco. Di certo noto che la gente non si fa problemi a spendere 40€ per l’ultimo cofanetto dei Metallica, ma quando c’è in ballo il cd di una band underground, sudato e fortemente voluto, anche quelle 10€ pesano, ed è meglio bersi altre due birre con l’amico… attenzione: non parlo solo per gli Ancient Dome, ma credo sia la normalità del pubblico italiano per tutte le band.

Adesso ti faccio una domanda un po’ diversa: in che maniera hai scoperto il metal? Come sei entrato in questo mondo?

Grazie al mio bassista, che mi passò un album dei Metallica… ti posso solo dire che la necessità di aiutare la nostra scena mi ha fatto diventare un grande appassionato di metal underground da 3 anni a questa parte…

D’accordo Paolo, è tutto. Se vuoi aggiungere qualcosa, sei il benvenuto… grazie di tutto, è stato un piacere!

Ancora un grazie a te! Ricordo i nostri link: www.ancientdome.comwww.myspace.com/ancientdome… non vi sto chiedendo di comprare il nostro cd, ma solo di dare un ascolto alla nostra proposta, dirci cosa ne pensate e criticare (in maniera costruttiva s’intende) se lo ritenete necessario, siamo apertissimi al dialogo! Thrash on!

Confermo la disponibilità al dialogo di questi ragazzi e porgo i miei migliori auguri per il futuro.

Intervista a cura di Francesco Salvatori

Autore