Voto: 7

Nel 2007 gli Strider, quintetto perugino, approdano al primo full-lenght Gearheart, che segue una demo e un Ep, rispettivamente del 2003 e del 2005.
Questo lavoro può essere definito un concept album, in quanto i primi 7 brani (su un totale di 9) vanno a comporre il “Gearheart Concept”, fondato sull’anima e sui diversi sentimenti umani; il booklet contiene, oltre a tutti i testi, un’esauriente spiegazione del filo conduttore che lega le song.
La musica proposta è senza dubbio molto particolare, mescolando ritmiche furiose tipicamente thrash/death e momenti melodici in cui la tastiera la fa da padrona; il tutto amalgamato grazie ad un’impostazione metal piuttosto classica. Spesso le melodie e i riff potenti ed “ignoranti” non sono momenti separati, ma si sovrappongono in un particolare connubio: non è raro sentire un’armoniosa tastiera stagliarsi sopra ritmiche furiose ed aggressive.
È proprio su questo “connubio” che si giocano le sorti del disco, sorti in verità un poco alterne. Difatti in alcuni pezzi i vari strumenti risultano dosati alla perfezione, come ad esempio in Skinless (secondo me il brano migliore del lotto, non a caso scelto come singolo per usi promozionali) e in Eternal Secondcomer (anch’esso singolo promozionale), song piuttosto cattiva in cui son presenti anche ottime parti di voce growl, e dotata di un breve riuscitissimo intermezzo pacato e melodico; tra gli episodi migliori si annovera anche “Green Eyes”, slegata dal “Gearheart Concept”.
In altri brani, invece, l’utilizzo della tastiera risulta un tantino eccessivo rispetto alle ritmiche molto “thrashose”, laddove un indirizzo più cattivo e meno melodico avrebbe a mio avviso giovato al risultato finale.
Traendo le conclusioni, ci troviamo di fronte ad una band tecnicamente matura, la cui unica pecca di un certo rilievo è l’assenza di una direzione compositiva nitida e ben definita che fa apparire vagamente disomogeneo il lavoro nella sua interezza. L’impressione finale, nonostante questo appunto, è positiva; una nota di merito va anche all’artwork.

Francesco Salvatori

 

  • Anno: 2007
  • Etichetta: Autoprodotto
  • Genere: Thrash/Death

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