Voto: 9
I Seventh Seal sono l’ennesima conferma dello splendore del panorama power metal italiano, e ancora una volta, questo splendore viene dalla Toscana.
Il primo album della band fiorentina vede la luce nel 2003 sotto l’etichetta Steelheart records, e si intitola “The Black Dragon’s eyes“; dopo ben 5 anni esce “The sacred test“, il quale recensirò, e stavolta sotto l’inossidabile produzione della My Graveyard Production.
Il cd parte con un intro melodica, concentrata sulla bellissima voce di Chiara Luci e basata sull’armonia di un arpeggio molto bello. La traccia successiva è la title track: “The Sacred Test“, un ottimo brano che rievoca l’impronta decisa del metal classico della band (che la caratterizza fin dai primi anni di nascita). Ottimi i cori del bassista, che accompagnano con forza la voce di Chiara, ed ottima anche la scelta degli accordi, talvolta dissonanti per rendere più particolareggianti i riff. II batterista è decisamente “una belva”: controtempi, cavalcate, passaggi studiatissimi e ritmi di doppia cassa serrata; senz’ altro Marco ci rende consapevoli delle sue abilità e sopratutto non si dimostra il classico batterista power “standard” (ovvero di quelli che suonano a diritto di doppia cassa e stop… purtroppo in un genere “standardizzato” come il power lo sentiamo anche troppe volte).
Dopo “The Sacred test” abbiamo “Lucifer’s Cry“: puro stile alla Helloween (dei tempi migliori intendo), riff con tonalità minori e voce possente, che, nella sua maestosità ci regala lo stesso un forte impatto melodico. La canzone dura ben 8:31 minuti e a circa metà, messa a pennello, è presente una parte lenta che dopo averci deliziato le orecchie ritorna carica ed aggressiva come prima.
La prossima è “The End of the Day“: una voce maschile duetta con Chiara… è Alessio Taiti, enorme singer e leader dei Frozen Tears, gruppo con il quale i Seventh Seal sono molto amici. “The End of the Day” è un insieme di gran tecnica, di melodie ricercate e studiate, di gran prova nelle parti vocali e una batteria da paura, veramente esagerata nonostante le velocità sostenute con continui e orecchiabilissimi cambi di tempo, complimentissimi!
“A Fire of Destruction“, traccia n° 5, ha una tematica più sull’epic, e devo evidenziare il punto in cui il basso si propone con una bella melodia, cosa insolita dei gruppi power metal: ci ho sentito un richiamo al mitico “Wall of Jericho” (se non lo conoscete spegnete subito il pc e buttate tutti i vostri dischi…!!).
“I’m Free” è una ballad delicatissima… ma nonostante la dolcezza del pezzo, Chiara non cede un solo attimo né di potenza né di pulizia vocale… magnifica prova, forse la migliore di tutto il cd.
Siamo arrivati a “The Seventh Seal“, canzone del gruppo che, dal primo all’ultimo secondo è melodicamente rabbiosa, evocativa… sicuramente un buon insieme delle qualità della band e ottima per rappresentarne lo stile.
“The Prisoner” e “A Wind from the West”, le ultime tracce (prima della coverona!!) sono cariche ed espressive come le precedenti, con grandi assoli e ritmiche convincenti… in tutto l’album non c’è un solo attimo di cedimento, tutte le canzoni sono curate bene (per quanto ne riguarda la struttura). La coverona da me annunciata sopra è “Holy Diver” di Ronnie James Dio, icona del rock mondiale, o forse uno di quelli da definire come “il rock” senza troppi indugi! Ovviamente l’interpretazione vocale di Chiara è differente dall’originale, e non mi riferisco alla (ovvia) differenza di sesso, ma al timbro molto più melodico, incentrato sulle sue capacità vocali; il risultato è ottimo ed originale, ed un ulteriore conferma delle abilità della cantante.
I Seventh Seal sono sicuramente uno tra i gruppi power metal migliori del momento; ripropongono il classico e spettacolare power metal datoci dagli Helloween dei primi tempi, ma a differenza di molti gruppi dello stesso genere, non scendono in scontatezze e, sopratutto, manca fortunatamente la tendenza nel ripetere le stesse melodie, che senz’altro classifica i Seventh Seal come band validissima.
Sabato 10 gennaio la mia band, Masterdom, ha fatto da gruppo spalla proprio a loro (la serata all’Exenzia club organizzata da Metal Millennium) e quindi mi ritengo valido testimone per descrivere la loro prestazione live: precissisimi, batterista e bassista esagerati e chitarre graffianti come da cd, che accompagnano una voce che non molla mai, non cede nemmeno un secondo anche a circa un’ora di concerto! Vi consiglio di vederli se ne avete la possibilità ,vi stupiranno.
Daniele Vento
TrackList
- Intro
- The Sacred Test
- Lucifer’s Cry
- The End of the Day
- A Fire of Destruction
- I’m Free
- The Seventh Seal
- The Prisoner
- A Wind from the West
- Holy Diver (bonus track)
- Anno: 2008
- Etichetta: My Graveyard Production
- Genere: Power Metal
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