Voto: 8

“Attenti a chi ruba la vostra dignità…”
Inizia cosi il nuovo lavoro (5 brani) dei friulani Tempesta, ed è già tutto un programma! Su basi rock metal la longeva formazione (primo nucleo del 1992) di Grado, sciorina testi attualissimi, rimarcando sul fatto che è meglio parlare di attualità che non di testi  epici, come vorrebbero in tanti, e che i tiranni di una volta sono adesso cavalieri… a buon intenditore…

Si parte con “Rabbia tra i Denti” che riassume il concetto precedentemente espresso, un feroce attacco alla società moderna e a chi la dirige, e anche al mondo musicale gestito da trafficoni senza vergogna, il tutto su un tappeto sonoro di indubbia qualità, sono solo in tre ma “bussano” di brutto, heavy metal classico con inserti power.

Tocca poi alla title track, bel groove iniziale e altro testo sociale davvero bello, ce l’hanno con tutti i Tempesta e parafrasando sono una vera tempesta su questa società basata sull’inganno, su preti pedofili, morti sul lavoro, corruzione, ladri di stato… aprire le coscienze di chi ascolta è la loro missione che io sottoscrivo in pieno! Non dimentichiamoci della musica, che anche qui è suonata alla grande con Carlo Rota al basso, Alessandro Longo alla batteria, e la voce più chitarra di Fulvio Sain che si lascia andare a dei solos da guitar hero consumato!

Nè Schiavi né Padroni”, uomini liberi o animali da cortile? Questa è la domanda che si pongono i Tempesta, troppi leccaculi, scendiletto e zerbini si aggirano nella nostra vita, sarebbe l’ora di finirla… e ancora musica diretta, tirata, come piace ad ogni kids che si rispetti, e poi una produzione davvero niente male!

Parole come Fucili” e anche qui attacco alla stampa/tv servile che ci propina ogni giorno falsità dettate da chi ci governa, mentre il loro metal scorre piacevolmente ad accompagnare testi che di piacevole a pensarci bene hanno ben poco… ma che condivido totalmente, anche perché ci siamo rotti le palle di testi da deficienti che ci vengono propinati anche nella nostra amata musica, al pari della feccia che vediamo ogni giorno in tv!
Si chiude con “L’Arte di Morire” riflessione triste di tante morti senza nome… e forse il pezzo più power del  cd!

Nel complesso un gran bel lavoro che spero sia da preludio a un lavoro più lungo, perché c’è bisogno di band così, e poi chi ha detto che il metal cantato in italiano non funziona? Ecco l’esempio contrario, bravi!

 

Klaus Petrovic

 

TrackList

1. Rabbia tra i Denti
2. Rivoglio il mio Futuro
3. Né Schiavi Né Padroni
4. Parole come Fucili
5. L’arte di Morire

 

  • Anno: 2009
  • Etichetta: Angel’s Wings
  • Genere: Heavy Metal

 

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