Voto: 8.5

Eccomi a recensire il  sesto disco dei grandissimi Vision Divine, colonna portante dell’heavy metal tricolore, al quale non sempre e purtroppo, nel nostro paese, si riconosce il valore.

“9 Degrees West of the Moon” segna il ritorno del singer Fabio Lione, cantante attuale della metal band (forse la più famosa all’estero delle italiane) ”Rhapsody of Fire” e della propria “Fabio Lione band”.
Il genere immutabile dei Vision Divine, fin dall’esordio con l’omonimo album nel 1999 (il gruppo era nato come progetto solista del chitarrista/leader Olaf Thorsen, poi diventata una band a tutti gli effetti) è costituito da un power melodico e progressivo, con influenze thrash e hard rock: i riff spessi ed articolati si accompagnano e parti molto melodiche in cui il cantante padroneggia, il tutto sostenuto da tappeti sonori di tastiera (che esegue anche assoli) sempre presenti, dedicando molto spazio ad esecuzioni di pianoforte.
Apre le danze “Letter to my Child Never Born”, dove subito distinguiamo la caratteristica musicale dei Vision Divine: una canzone di circa 9 minuti con bei soli, rallentamento centrale dominato da pianoforte e voce… ma non una qualunque, quella di Fabio.
La seguente ” Violet  Loneliness”, è molto delicata, d’amore, tranquilla e coinvolgente… ho notato delle ottime dissonanze, un bell’assolo tipicamente blues e molto toccante l’intermezzo con piano e voce da soprano.
“Fading Shadow”, ha tematiche più scure delle precedenti, un riffing velocissimo e tipico di Olaf Thorsen: una della tracce più belle dell’album.
Passiamo ad “Angels in Disguise”, una ballad molto “Rhpasody of Fire”, molta tastiera e ottima interpretazione del cantante; profonda e delicata.
E’ il turno di “The Killing Speed of Time”: che botta!!! Un riffing iperveloce ed un’aggressività tipica del thrash metal violento. La voce (registrata con un effetto strano) è cattivissima e il tutto si spezza nel ritornello, ma la pausa è breve perché la canzone ritorna subito incazzatissima, concludendosi lenta e melodica… Se questo non è progressive…!!
Dopo “The Killing Speed of Time” abbiamo “The Streets of Laudomia” e “Fly”, tracce normali e forse le meno belle del cd.
”Out in Open Space” verte più sull’hard rock melodico, con tanto di cori e chitarre che suonano slide, con  sonorità tipiche del blues.
Eccoci alla title track: “9 Degrees West of the Moon”, una bella ballad, molto particolare, definirei ”eroica”. Azzeccatissimo il contrasto tra il recitativo della bambina e il cantato, perfetta l’unione dei pad elettronici della tastiera.
Alla fine del cd, i nostrani Vision Divine ci regalano una cover dei grandissimi Judas Priest: direttamente dall’album Painkiller, l’immensa “A Touch of Evil”, grandissimo Fabio! Riproduce alla perfezione gli accenti di Halford, mettendoci ovviamente un po’ del suo. Davvero una roba notevole, e la tastiera dona al pezzo ancora più significato. Complimentissimi…
A chiudere le danze è la demo version di “Fading Shadow”, inserita come bonus track.
Ho trovato il cd molto bello, completo, maturo, non scontato, ma inferiore a quello che reputo il capolavoro della band, “The Perfect Machine (2005)”, a cui avrei sicuramente dato 10.
In conclusione… un’altra grande prova di un super gruppo che porta nel mondo il nostro cazzuto metal, perché in Italia si fa un ottimo heavy metal… e spacca il culo a tutti!!

Daniele Vento

Tracklist:

01. Letter To My Child Never Born
02. Violent Loneliness
03. Fading Shadow
04. Angels In Disguise
05. The Killing Speed Of Time
06. The Streets Of Laudomia
07. Fly
08. Out In Open Space
09. 9 Degrees West Of The Moon
10. A Touch Of Evil (Judas Priest cover)
11. Fading Shadow (Demo)

 

  • Anno: 2009
  • Genere: Power Progressive Metal
  • Etichetta: Frontiers Records

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